GRRR!
E NON PIU' GRRR!
Beato
chi ci aveva creduto: ma i 4 concerti tra Londra e New York,
quest'autunno, i Rolling Stones non li faranno mai e non era
difficile sospettarlo, anche prima della smentita ufficiale, giunta
via twitter. Allora cos'era quell'annuncio un po' fumoso di qualche
settimana fa? Fumo negli occhi per lanciare l'ennesima raccoltona dei
soliti successi? Sì, certo, fumo, nient'altro che fumo. Come le
tanto sbandierate quanto misteriose session a più riprese nel 2012,
che poi avrebbero partorito un paio di topolini da inserire quali
inediti nella suddetta megaraccolta. I Rolling Stones, spiace
scriverlo ma le cose stanno così, non sono più in grado di suonare.
Non lo è Keith Richards, per le mani e per il cervello. E
comprensibilmente Jagger non vuole concludere una storia così mitica
nel modo peggiore, già gli ultimi concerti del 2007 erano farse, che
solo una stampa pietosa e servile aveva recensito come positivi.
Ancora insieme a 70 anni, nel 2013? Meglio non farsi illusioni, e, se
qualcosa verrà, tanto meglio (o peggio, dipende). Ma ad aspettarsi
un altro giro di un anno, ci vuol proprio essere fanatici. E l'età
del fanatismo, purtroppo, l'abbiamo passata da un pezzo. Ci siamo
abituati a convivere con le nostre delusioni, con l'autunno del
nostro scontento, che prima o poi viene per tutti. Qui c'è un'altra
copertina, solo quella, divertente, un cartone animato di un gorilla,
con sotto cose vecchie, che tutti abbiamo già in mille forme, dal vinile alla memoria digitale. Nel futuro non c'è
niente, il futuro sarà fatto di ricordi. Libero di odiarmi, chi
leggerà quest'altro intervento disfattista, ma non è colpa mia se i fatti hanno
sempre confermato il mio (amaro) scetticismo. Fine corsa, i Rolling
Stones sono sopravvissuti a se stessi, e ce ne voleva, potevano
senz'altro gestirsi meglio, in particolare proprio Richards, ma non
sarebbero stati loro: ci sono piaciuti proprio per quell'incoscienza
con cui sciupavano la vita, tranendone sempre nuova forza, e ora non
possiamo biasimarli se, prosciugati, fanno solo passerelle ai
documentari che li riguardano. Bisogna accontentarsi, essere comunque
riconoscenti per una storia irripetibile e per 40 anni e passa di
musica esaltante, incredibile, meravigliosa. Riconoscenti, non
fanatici.
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