Passa ai contenuti principali

MONTI IN CHINA


"Vai avanti, cletino"

MONTI IN CHINA
Volendo seguire i consigli dei giornali, che mai come adesso mi appaiono rigurgitanti di imbecilli, qualcuno pure col mento oversize, ho provato a cambiare da solo la pila dell'orologio, che è una bella dimostrazione di fiducia nel futuro. Armato di: set giravitini di precisione made in China, pila made in China, e sconfinata buona volontà made in me stesso, mi sono lanciato. L'ottimismo disperato si è subito capovolto in raffiche di bestemmie da far cascare i lampadari. I giravitini mi si sbriciolavano in mano e comunque non riuscivano a bloccare la scanalatura, le vitine si spanavano, una tortura cinese. Quando, dopo tremila madonne, ce l'ho fatta, ero un uomo finito. Ho cambiato la pila, ho richiuso, sempre imprecando come Capaneo perché oramai le viti erano andate, e le mie dita parevano chele di granchio, e ho aggiornato l'ora. Già che c'ero, ho dato una pulitina sul tavolo con una spugnetta cinese appena scartata. Mi si è sfarinata in mano, doveva essere fatta di fibre di cinesi morti. Del resto, anche la cerata cinese di petrolio non era messa meglio, a sfregarci sopra si staccavano i pezzi. Mi sono rimesso l'orologio, dopo venti minuti ha smesso di andare, le pile cinesi le fabbricano già scariche, più scariche di Monti in un pornoshop, tutta la Cina è un colossale bluff che noi alimentiamo perché siamo dei poveracci e più siamo barboni più ricorriamo alla spazzatura cinese e più la utilizziamo più quella c'imbarbonisce. Un bel mondo di merda, cinese ma sempre merda. È così che il nostro amato capo del Governo, sospetto, vuol ridurci, ad un'economia truffaldina, di sussistenza, di scarto, promettendoci che però dal 2150 il pil si alzerà di un punto, forse perfino un punto e mezzo.

Commenti

  1. L'immagine di Monti in un pornoshop mi inquieta non poco.
    Ciao Massimo e grazie.
    Gianni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no, ma cercava solo lo spunto per nuove tasse, niente di che.

      Elimina
  2. Qualche giorno fa ero a New York e passeggiavo sulla Wall Street quando per un secondo ho pensato ad una frase di Keynes, che su per giù dovrebbe essere questa: "Il capitalismo è brutto e ingiusto ma quando ci chiediamo con cosa sostituirlo, rimaniamo perplessi".
    Produciamo beni inutili distruggendo il pianeta, solo per dei bisogni costruiti a tavolino dai geni del marketing. Facciamo andare a briglie sciolte il capitalismo finanziario che, come abbiamo visto, ha provocato e provoca tuttora danni immensi.
    Al diavolo la cosiddetta "crescita economica" e frasi come "l'aumento del PIL genera una maggiore qualità della vita"! Le teorie sulla decrescita mi convincono poco e non parliamo poi di quelle marxiste...
    Produciamo, consumiamo, crepiamo. Amen.

    Saluti,

    Davide (non troppo lontano da Pechino)
    http://www.flickr.com/photos/dave_italy/7101076369/in/photostream

    RispondiElimina

Posta un commento