Passa ai contenuti principali

MONTI DI CAZZATE


L'Incompatente

MONTI DI CAZZATE
Non so se avete seguito la puntata di “In onda” su La7, domenica scorsa. Mi auguro di sì perché, una volta tanto, era interessante e si andava al sodo. C'era un economista, Giulio Sapelli, che ha fatto un gran culo ad altri commentatori economici del Corriere, sul quale pure scrive, e anche al direttore De Bortoli, che ostentava understatement britannico ma era rosso fin sul ciuffo. I due sostengono di volersi troppo bene, ma forse, dopo questa trasmissione, un po' meno. Fatto è che per la prima volta ho sentito qualcuno dire chiaro e forte che Monti è un incompetente, anzi, diciamola come la dice Sapelli: è un coglione; e spiega anche perché. E il perché, tutto sommato, lo sappiamo pure noi profani: non taglia alcuna spesa, carica aziende e povericristi di tasse, ammazza il cavallo; e, d'altra parte, non rinegozia Maastricht, non coopera per disinnescare quella bomba a gas della Merkel, è un pazzo a capo di un governo di idioti senza il polso del Paese. Sapelli si limita a puntellare la sua analisi con l'evidenza dei dati di fatto, il terrore rassegnato di un Paese in cui ogni giorno in due o tre si fanno fuori (e chi resiste non si sente troppo bene). De Bortoli rintuzzava ma giocando in difesa, doveva ammettere che l'euro non serve ai popoli ma alle banche, che se lo spread è (temporaneamente) calato è perché Draghi ha pompato 1000 miliardi nelle suddette banche, tra cui 200 in quelle italiche, che il suddetto Draghi l'ha imposto non la Germania ma l'America (e qualche ragione ci sarà), che Monti sulla spesa pubblica è inerte e complice, che l'ossessione per il debito pubblico è appunto un'ossessione, che avere conti in ordine non serve se il Paese è ucciso, che si scrive Europa e si legge Germania.
Io avrei voluto esser lì a chiedere a De Bortoli: e perché non ce le hai spiegate prima, tutte queste verità? Ma De Bortoli – la cui poltrona balla più che sotto il terremoto del Giappone – sconta l'incertezza ipocrita di tutta la stampa che conta: e che voleva convincerci che Monti fosse un fuoriclasse per il solo fatto che andava a rimuovere l'impresentabile Berlusconi. Ma chi l'ha detto che ad un male non può succedere un altro male, creando il peggio? 
Il Corriere, partito esaltando Monti, adesso deve constatare davanti ai lettori il suo fallimento, ma, siccome non può farlo, non per ragioni di dignità verso i lettori ma di ossequio verso i padroni, allora si barcamena: praticamente tutte le sue firme (anche Sergio Romano, che delusione), mitragliano articoli cerchiobottisti: sì, Monti sta facendo pena, ma alternativa non c'è. Repubblica, esaltava il grande timoniere più del Corriere, ma è bastata l'adunata di De Benedetti (allarmato e incattivito per il taglio alle energie rinnovabili, di cui è monopolista), per far riscoprire a Repubblica tutto il tratto odiosamente iniquo e classista dell'azione di un banchiere di destra. Quanto a la Stampa, è quella messa peggio, perché la Fiat sta vendendo il 30% in meno di macchine rispetto a tre mesi fa e l'ultima cosa che può fare Calabresi, direttore di paglia, è indisporre un Monti che può affossare la Real Casa oppure può sostenerla. In tutto questo, Monti si presenta agli italiani nel suo ceffo più ribaldo, più cinico, ringraziandoli per la loro sofferenza. Quando si ammazzano in due o tre al giorno. Più indecente ancora (Passera non riusciva a trattenere il riso mentre la propalava) la frottola della crescita di due punti e mezzo del pil nel 2020. Telefonami tra 20 anni.
"Magia magia, piglia in culo e porta via"
Una cosa preoccupava particolarmente, fra quante ne ha dette Sapelli: “Guardate che la crisi, per quanto feroce sia, è appena cominciata”. Forse non basterà non ridursi come la Grecia, bisognerà non ridursi nemmeno come la Spagna. Ma riusciremo a non ridurci come l'Italia?

Commenti

  1. da segnalare il comico articolo di severgnini di oggi in homepage sul corriere: si contraddice ogni due righe. il capolavoro è questo estratto: "Mario Monti è un uomo serio, pratico e intellettualmente onesto. Ha svolto certamente un buon lavoro, da quando è a Palazzo Chigi: gli viene riconosciuto dai sondaggi italiani, dai partner europei, dai leader in America e in Asia".
    vitandrea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. severgnini, la scucchia oltre l'ostacolo.

      Elimina
    2. Severgnigni scriveva sull'economist un periodo. Leccava il culo a Prodi in inglese dimenticandosi dell'IRI e le porcate degli anni '70.

      Come sottolinea Massimo i giornalisti in Italia sono per lo piu' patetici e quei pochi che scrivono la verita' andando dritti al punto sono marginalizzati...povera Italia

      Elimina
  2. Giulio Sapelli, lo conosco, talvota interviene alla radio...è da tempo che tuona contro le poliche di stretto rigore finanziario e quindi recessive in un periodo come questo, politiche imposte dalla Germania all'Europa...purtroppo un'idea di Europa, non dico unita ma almeno solidale e con mercati aperti, in presenza di una Germania unica vera potenza continentale e di conseguenza dominante fa a pugni con la storia...si è potuta costruire dopo la seconda guerra mondiale una sorta di comunità europea perchè la Germania era stata fatta a pezzi e tenuta sotto il tallone dei vincitori...venuta meno la guerra fredda, caduto il blocco sovietico e permesso alla Germania di riunificarsi e di tornare ad essere potenza, l'idea stessa di Europa si sbriciola..la Francia, pur nutrendo da sempre grandi ambizioni, non ha la forza economico politica di opporsi alla Grande Germania, i paesi del Mediterraneo sono sempre stati periferici in Europa e la Gran Bretagna si sta sfilando dalle beghe del continnete, come ha sempre fatto negli ultimi 5 secoli ...dall'unificazione tedesca del 1870 per tre volte i cugini transalpini sono stati invasi senza preavviso dalle divisioni tedesche, historia magistra vitae....1870, 1914 e 1940 sono date importanti...detto ciò, il ns Monti è un pagliaccio che risponde a Berlino, frustare un po' il mulo italico e fare alcune riforme ineludibili era necessario, ma ammazzare per via fiscale la bestia in nome di un rigore finanziario oramai fine a se stesso, non tagliare la spesa pubblica improduttiva e non vendere nemmeno un solo mattone per cercare di abbassare il debito che ci uccide, è da pazzi...

    Davide, Milano

    RispondiElimina
  3. Mi dispiace di non aver visto la trasmissione e soprattutto essermi perso lo spettacolo di De Bortoli che arrossisce fino alla radice dei capelli barcamenandosi come ormai è abituato a fare tra una balla e l'altra. Sarebbe stata una soddisfazione per uno che ha lavorato al "CorSera" per vent'anni e lo conosce bene. Quindi grazie per il post: provo a immaginarmi la scena!

    RispondiElimina

Posta un commento