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UN PESCE CHIAMATO EUROPA


UN PESCE CHIAMATO EUROPA
Sentito a cosa serve l'Unione Europea? A mandare un monito al commissario Montalbano perché mangia novellame, pescetto fresco “inaccettabile nel Mediterraneo” gli manda a dire la commissaria della Pesca Maria Damanaki che sembra una triglia. Avete capito, non le tragiche manfrine bancarie che innescano o cronicizzano le crisi ma il pescetto, è quello da vietare, che l'Europa unita non può proprio ammettere. Neanche per un personaggio immaginario. Potrebbe ben dire la madama Damanaki: se non hanno novellame sfamateli con lo spread. A questo punto è fin troppo spontaneo farsi una domanda: ma questo pesce secco chiamato Europa che ci lascia in balia delle turbolenze ma vorrebbe imporci o proibirci come mangiare o vestire, ha davvero un senso? Ce l'ha, ad oltre un decennio dalla sua inaugurazione che non ha ancora sostanziato un continente unito, uno Stato sovranazionale condiviso e come tale percepito ma solo una economia di banche, di presìdi finanziari? A che serve una Europa che ha imposto una moneta comune che ha salvato la Germania dai costi dell'unificazione ma ha affossato noi imponendoci un tasso di cambio demenziale a quasi duemila lire entusiasticamente accolto dagli allora demiurghi Prodi, Ciampi, Amato? Da allora una speculazione senza fine, della quale certo portiamo colpe genuine, ma pur sempre figlia di un peccato originale, un euro a 1936,27 lire anziché mille lire. Al netto degli sprechi e i ladrocinii della politica e del commercio, da quell'attacco l'Italia produttiva non si è più ripresa ed è oggi costretta a spremere sempre più sangue dalla benzina come l'orca Merkel impone allo stoccafisso Monti: “Gli italiani debbono soffrire ancora, debbono cavarsela da soli o finire come la Grecia”. Nel frattempo siamo tenuti a rinunciare al novellame, alla nostra dieta mediterranea perché ad una cernia umana non piace. “Siamo seri” ha risposto il romanziere Camilleri, papà di Montalbano. Ma è difficile, la serietà, la stessa logica elementare, si è persa da tempo.

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