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ANTAGONISTI ALL'ITALIANA


ANTAGONISTI ALL'ITALIANA
Ha suscitato scalpore la foto dei presunti nemici Monti e Camusso a pranzo insieme davanti ad alcuni bicchieri di vino che ne incrementavano un'euforia conviviale, affettuosamente complice. Ma scalpore perché? Solo gli ingenui e i lettori del Fatto quotidiano possono credere davvero a certi antagonismi fra privilegiati, gente che a livello pensionistico avrà il solo problema di contare le previdenze. È già stabilito che Camusso dovrà entrare nel prossimo Parlamento nello schieramento che fa capo a Monti e forse prenderà anche la presidenza di una Camera, da buona boss del sindacato. La cosa che fa davvero specie, di questo momento storico, non è tanto la politica predatoria dell'attuale governo tecnico ma l'atteggiamento connivente della politica dei partiti che, dopo avere organizzato insieme la grande spoliazione, hanno lasciato di comune accordo il cerino a un burocrate incaricato di prendere tutte le decisioni che loro non potevano prendere.
Le decisioni si riducono a questo: depredare fino all'impossibile il corpo elettorale, che d'altra parte bofonchia ma sembra gradire, se i sondaggi non mentono, le bastonate a man salva del professore e i suoi complici. Lo sconcio, perché di questo si tratta, sta nell'atteggiamento dei Berlusconi che è il primo ma non l'unico responsabile di questo stato emergenziale che si fronteggia distruggendo il poco rimasto, uccidendo il cavallo, paralizzando le residue forze produttive del Paese. Dei Berlusconi e via via tutti gli altri complici, trasversali e apparentemente antagonisti. Nell'ennesima decisione di aumentare la benzina, chiamata con feroce cinismo “tassa sulle disgrazie”, sta la volontà criminale di un sistema di Potere di durare a qualsiasi costo, su qualsiasi cadavere, a treni, a mucchi se è vero che nel Paese almeno una persona al giorno si toglie la vita nell'impossibilità di continuarla. Poi ci sono i morti non contabilizzati, apparentemente per cause diverse, dalla follia alla malattia, così che a fine anno saranno migliaia quelli che, a vario titolo, l'avranno fatta finita in virtù delle misure che pesano, così dice, al professor Monti. Pesano, ma non troppo: tassa sulle disgrazie vuol dire che qualsiasi evento potrà essere considerato tale, da qualsiasi amministrazione locale, con il che la benzina servirà come dai tempi di Mussolini a coprire qualsiasi necessità o ruberia nella rassegnazione dei sudditi, a volte mentalmente disturbati come i miei concittadini di Fermo che per sostentare una provincia demenziale ma rapace sono tenuti ad ulteriori accise non solo sui carburanti ma sulle assicurazioni, le revisioni delle caldaie, l'immondizia e su tutte le bollette energetiche.
E questa manovra, questa tassa disgraziata su una benzina che già oggi è la più cara del mondo, è stata adottata dall'intero sistema al completo, governo e Parlamento dei partiti che poi si sono messi d'accordo per l'offensiva riduzione di 250 parlamentari su 1000, trovata vedrete destinata a decadere in corso d'opera la politica restando l'ultimo, definitivo bene-rifugio.
Solo gli ingenui, i lunatici possono pensare che tra privilegiati del potere sussitano odii e antagonismi veraci, “casta” è un termine inflazionato, inventato da due giornalisti di potere, ma rende bene l'idea di un microcosmo, una koinè i cui appartenenti si riconosco a pieno titolo come privilegiati, come intoccabili. Politici, sindacalisti, grandi funzionari pubblici vanno a pranzo fra loro anche perché i vasi sono comunicanti, c'è un travaso continuo e concordato. Poi arrivano i giornalisti, che mangiano con tutti perché sono quelli che più di tutti dipendono dai politici, almeno ai livelli medio-alti, di ribalta televisiva, di carriera nelle testate che contano. Oggi la cosiddetta libera informazione appoggia in massa Monti, obtorto collo dai rispettivi padrini, uno come Giuliano Ferrara si costringe alle agili capriole in cui è maestro e gli altri non sono da meno, tutta una corsa a troncare e sopire, a chi inventa l'eufemismo o la bugia più emolliente. La moglie del professore, signora Elsa, ha cominciato con l'essere celebrata quale “lady sobrietà” dai giornali della sinistra di seta e oggi un gossipparo berlusconiano come Alfonso Signorini va oltre, la madonnizza, la divinizza.
Naturalmente il gioco durerà fino a quando ai partiti farà comodo e non un minuto oltre, Monti lo sa e lo accetta, in premio ne avrà il Colle, solo gli imbecilli da osteria possono pensare che nello stagno Italia, fucina di conflitti d'interessi che in realtà sono concerti, abbia senso distinguere il grano dal loglio. A proposito. Fra i notav in odore di sovversivismo e il magistrato di sinistra salesiana Caselli che ne viene boicottato, a chi donare solidarietà? Non ci sono dubbi, a chi è più antagonista, Caselli, che è un potere forte, si sente minacciato ma dovrà farsene una ragione, le ragioni dei notav sono sacrosante, sono loro i nuovi ribelli, i soli democratici, censurarli è l'unico reato. Chieda al sindacalista Bonanni, preso impunemente a petardi da una graziosa esponente di un centro sociale torinese, peraltro figlia di un giudice.

Commenti

  1. analisi condivisibile al 100%, parola per parola, lucida e puntuale, ma manca la sintesi, il 14 luglio....se siamo capaci di farlo, altrimenti, amen

    Davide, Milano

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    1. la prossima volta che mi nomini il 14 luglio, ti faccio l'8 settembre.

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  2. l'8 settembre porta sfiga.....
    meglio il 20 settembre
    Davide, Milano

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  3. AZZZ...IO FACCIO FATICA A PENSARE AL 4 LUGLIO...(IL MIO COMPLEANNO)MAURO

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