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VIAN'S RAP


VIAN'S RAP
Sto guardando “Gli Intoccabili” sui segreti vaticani. C'è il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, incalzato da Nuzzi. “Non so, non mi risulta, posso immaginare, possiamo dire così, se lo dice lei, questo non lo so, questo non glie lo so dire, questo non mi risulta, non dico questo, francamente non ho idea, l'avrò incontrato qualche volta, non lo conosco molto bene, la sua è una ricostruzione a tinte forti, beh beh beh, bisogna vedere, bisogna capire, cercar di capire, se si vuole capire, se no vado via, ho altro da fare, qui ci son risatine, eh no così no, se ridete vado via, i giornali ce l'hanno col Vaticano, i blog ce l'hanno col Vaticano, ma quale corruzione, ma quali segreti, queste son chiacchiere, son tutte chiacchiere, ma come si può pensare, ma questi son romanzi, lasciamoli a Umberto Eco, le cose non stanno così, sono più... cioè... complicate, ma quale punito è stato promosso, ma questo latino è un modo di dire, siamo come dire in corso d'opera, di trasparenza ce n'è tanta”. Il latinorum. Troncare e sopire. Come può essere debole un uomo potente.

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