Passa ai contenuti principali

L'INCHINO

L'INCHINO
Ecco qua che, nella migliore tradizione italica, sgorgano le balle sul disastro della nave Concordia i cui “inchini”, eseguiti dal comandante fellone, venivano richiesti, il che vuol dire imposti, dalla Costa, la compagnia proprietaria della nave a sua volta posseduta da una compagnia americana. Per le rotte di tutto il mondo, non solo davanti al Giglio. Ci piacerebbe che dall'inchiesta emergesse la catena a salire delle responsabilità, perché è impensabile che un'attività simile non abbia corrispondenze nelle istituzioni, anche di grado ministeriale. E ci piacerebbe che emergesse la vera sostanza di queste crociere fantozziane, affidate a paesi galleggianti che sono bordelli a mare aperto. Il business della navigazione turistica, come tutti sanno, consiste effettivamente di tre attività economico-criminali: lo spaccio internazionale, il gioco d'azzardo, in mano alle mafie, e la prostituzione internazionale. Sono settori neppure troppo mascherati, i vacanzieri medio-bassi ci vanno espressamente attratti da questo brivido del proibito in charter. Il personale è una babele di 50 lingue, male addestrato, inesperto, i capitani sono testimonial da sit comedy, piazzati a gestire quattromila persone secondo logiche che con l'attitudine marinaresca hanno poco e niente a che spartire. Sono comandanti di pezza per rutilanti carrette del mare.
È un po' la storia delle discoteche. Tutti sanno cosa siano in realtà, a cosa servano, ma provate a dirlo! Ci vanno perfino i preti, con intenti sostengono pastorali. Schettino, comandante col mal di mare, è uno sprovveduto anche mediatico, non conosce la sempiterna lezione di Alberto Sordi nel Marchese del Grillo, che giocava a dadi e andava a puttane mentre rapivano il papa e poi quando se ne accorgeva si faceva dare un pugno sul naso dal servitore: “Mamma, guarda! Ho dato il sangue per il santo padre!”. Se Schettino fosse stato furbo, col superiore che gli urlava “Torni su quella nave cazzo!” (sottinteso: che ci andiamo tutti di mezzo), avrebbe millantato: pronti, eccomi, mi butto. Invece ha risposto che c'era buio. Ma copriva qualcosa, e non solo gli inchini del bestione. Schettino ha la faccia che ha e il contegno che promette, è uno che la gogna se la tira addosso da solo. Però, adesso che la Costa lo ha scaricato, potrebbe smettere d'inchinarsi e, perso per perso, raccontare tutto. Ma
forse non gli conviene, dietro il paravento delle vacanze fantozziane c'è gente che non scherza.

Commenti