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PROGRAMMA POLITICO (NON PREOCCUPATEVI)

Il governo Monti in tour

PROGRAMMA POLITICO (NON PREOCCUPATEVI)
In un Paese messo come il mio, persa ogni speranza nei politici, che sono masnadieri senza redenzione, da un ottuso governo tecnico mi sarei contentato delle cose più semplici, bastava conoscere un minimo di storia contemporanea. Quando Deng dovette risollevare la Cina, che era un continente lasciato stremato da Mao, fece appunto le cose più immediatamente semplici: liberò energie creative, agevolò l'imprenditoria diffusa, alleggerì i relativi costi e prelievi. Certo, non si limitò a questo. Ma il succo, anzi la linfa vitale, fu questo. Pareva impossibile, ma i risultati arrivarono subito perché quella era una moltitudine di gente compressa da una dittatura comunista e l'uomo, se lo lasci libero di vivere anziché considerarlo una tessera di partito, sa ritrovare risorse vitali straordinarie. Dopodiché il comunismo come stretta politica rimase, ma si avviò anche un circolo di dinamismo economico che (sia pure a prezzo di sacrifici sociali intollerabili, ma che invece i cinesi hanno dimostrato di accettare, più che tollerare), ha portato la Cina dove è oggi. In crisi, sì, ma per troppo entusiasmo, si potrebbe dire. Certo, la Cina dovrà concedere di più anche sul fronte dei diritti civili, il mezzo miliardo di classe povera trasformata in media, in consumatori emergenti non risolve tutto, nelle campagne ci sono ancora 800 milioni di disgraziati che versano in condizioni pietose e le cui rivolte, sempre più frequenti, vengono represse in modo sempre più sanguinoso e stentato. Ma la Cina oggi è praticamente la prima potenza mondiale.
Il bello, si fa per essere ironici, è che noi, nel nostro piccolo, queste spinte le avremmo, fanno parte, secondo formula, del nostro dna. Noi avremmo capacità, stile, gusto ed esperienza per rilanciare un “fatto in Italia” nell'innovazione, nel design, nell'artigianato di classe, nel lusso, ma anche nella gastronomia, nei vini, nell'eleganza (non necessariamente da copertina), insomma in tutte quelle cose per le quali all'estero continuano ad ammirarci, e continuiamo a riscuotere una simpatia nostalgica: perché quelle cose da noi non ci sono più, non le sappiamo più fare, le abbiamo perse. Stanno nel nostro dna ma non escono più fuori. Guardacaso, a Natale regaliamo patetica paccottiglia spacciata per artigianato, di tutto il resto del mondo tranne che nostra: cinese anzitutto, la stessa che ha peggiorato molto la nostra vita, ma alla quale non sappiamo fare a meno, combinati come stiamo. Ed è un circolo vizioso: più pezze nel sedere abbiamo, più siamo costretti a consumare robaccia cinese, più robaccia cinese usiamo e più poveri ci sentiamo (e siamo).
Eppure basterebbero poche misure per liberarli ancora quei talenti sommersi, e si potrebbero ricavare non riempiendo di tasse le botteghe, le imprese, i laboratori, le intraprese di qualsiasi genere: ma i grandi carrozzoni, le grandi rendite, le corporazioni, i megacentri, la Chiesa, la Banda (leggi: politica), eliminando le province e i villaggi con meno abitanti del Consiglio comunale, cancellando gli enti inutili, sfoltendo la burocrazia statale e parastatale parassitaria (che è cosa diversa da un settore pubblico, che deve restare ma deve anche funzionare), sbloccando le professioni, abolendo gli ordini legali a cominciare da quello di quelle merde dei giornalisti. Invece, va esattamente al contrario.
Sto dicendo che di cose da fare ce ne sarebbero. Cose non tecniche ma di strategia, di disegno complessivo: se mai cercassi un posto al sole politico, questo precisamente sarebbe il mio programma elettorale: niente di più e niente di meno. Qui da noi tutto pare impossibile, e in altri continenti partono dal semplice per fare i miracoli. Ma noi, si sa, siamo tutti più intelligenti degli altri, e i più intelligenti fra gli intelligenti, vale a dire l'ottuso governo tecnico di Monti, sanno solo tassare, tassare, tassare. Mafiosi coi deboli, deboli coi mafiosi. Spalleggiati da un presidente della Repubblica non molto più lucido (speriamo non sia vilipendio: ma certe cose, vedendole, come si fa a tacerle?), che, tra un pianto e l'altro, ha trovato modo di farfugliare: anche i non abbienti debbono fare la loro parte. E questa, a questo punto della storia è una frase che grida vendetta, che fa davvero schifo, più ancora che paura.
Ma sì, aumentate la benzina e il trinciato, che secondo qualche imbecille di governo “è in crescita”: non è vero, in Italia chi fuma la pipa è una minoranza infima, il, suo “gettito” è irrisorio, e se mai fosse un settore merceologico in crescita in questo modo lo si affossa subito. E continuate a farci tirare una vita che costa mille volte quello che dovrebbe. È un governo di ottusi, di esattori, di tetri burocrati in divisa bancaria. Un governo di robot.

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