Vorrei essere chiaro, cioè vorrei non essere frainteso, il che, già lo so, non accadrà. Pazienza, lo scrivo lo stesso, non ho altro da perdere: io non capisco più la faccenda degli immigrati, scusate dei migranti, che sbarcano in condizioni disperate sulle nostre coste. C'è qualcosa che non mi torna, qualcosa che la mia intelligenza, clamorosamente limitata, non riesce a mettere al suo posto. Che ci sia un giro di sfruttamento ignobile e colossale, questo lo so. Che andrebbe stroncato, è evidente. Perché non venga stroncato (basterebbe bombardare i barconi, ovviamente senza nessuno sopra, prima che partano, insegnava Giovanni Sartori), non lo so ma ho qualche sospetto che avvolge l'Europa dei pranzi e dei convegni, ovvero, per dirla chiara, secondo me dentro la UE c'è qualcuno, e anche più di qualcuno, che dalla tratta umana ci guadagna ed è in combutta con gli scafisti. Le altre che ci prosperano, sono, a vario titolo, le associazioni del dolore, della carità e della ...