Apprendo con
rassegnazione della drammatica querelle tra Giancarlo Magalli e la
soubrette Adriana Volpe. Magalli, per quel che può valere, l'ho
sempre gradito come un dito in un occhio, la Volpe non so bene chi
sia ma so che lui ha praticamente e pubblicamente insinuato che
questa sia una che si inflaziona, diciamo così, per lavorare in Rai.
Le parole precise, spese su Facebook, sono le seguenti: “Se [le
donne] sapessero come fa a lavorare da 20 anni...”. Più chiaro di
così si querela, e difatti uno a questo punto si aspetterebbe che la
vittima di una così atroce allusione querelasse: invece si limita a
chiedere giustizia, non si capisce bene a chi, nonché a concionare
di donne vessate, maltrattate, torturate, precisando che la sua
battaglia non è personale ma in nome e per conto dell'umanità
femminile. Che le donne abbiano bisogno di essere sorrette da Adriana
Volpe, ne prendiamo atto, sia pure con un pizzico di sgomento. Però
ci piacerebbe, per quello che conta, che la battaglia andasse fino in
fondo, insomma, che si scoprissero le carte. Così, per fare
giustizia e anche per dare un segnale, una vigorosa smentita a certi
luoghi comuni del più becero sessismo. Diversamente, dovremmo
sospettare che ci sia sotto qualcosa, il che, lungi dal fatto
specifico, ci conclamerebbe nella nostra cronica sfiducia
esistenziale. Perché, a dirla tutta e fuori dai denti, di sdegnose
signore che hanno fatto carrierina così come il truce Magalli
insinua, certo ingiustamente, a proposito della sua co-conduttrice
(allegria), si dà il caso che ne abbiamo incontrate un po' a tutte
le latitudini: anzi, per dirla proprio fino in fondo, quasi sempre
erano altre donne ad additarcele, volendo aver ragione della nostra
ostinata incredulità (combinazione, quelle mormorate signore
risultavano immancabilmente in prima linea nella furiosa difesa della
dignità del loro genere). Il che, precisiamolo a beneficio dei
cretini, non significa che tutte le donne eccetera eccetera; però
non vuole neanche dire che nessuna donna eccetera eccetera. Vuol dire
semplicemente quel che vuol dire. Onde per cui coraggio, Volpe, fatti
valere e cura la nostra sfiducia nel genere umano.
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