Strappatemi la gioia che non ho Quella che non potrò tenere a lungo Quella che non saprò resuscitare Alla fine e allora sarà la fine Uno di questi giorni, non è vero Che Luigi Tenco fosse un esaltato Forse lo era, ma non sono le rose Ad averlo ucciso, era che la pianta Quando un fringuello con un frullo d'ali Ci si posa ed è già colma si schianta Tutto è sofferenza e il serbatoio Che ingoia illusioni si riempie Questione di tempo, di capire Tutto il senso che sta nel non senso Di un addio mondato di parole Quindi strappatemi, anime immacolate Strappatemi la gioia che non c'è Che ho difeso ingannando le ombre Che ho difeso sempre, disperato Dei sorrisi che non avevo a chi dare Per un giorno strappatemela ancora Con tutto il peso di un amore egoista E innocente, non di questo mondo Di carrieristi del bene, di bari Poi vi libero, prima di primavera Nel mio gesto più onesto e silenzioso Inutilmente vasto e me ne scuso