Che i fanatici ambientalisti siano
una razza da estinguere ne ricevo conferma ad ogni occasione. Mi è
bastato un tweet dove dicevo che l'ondata di gelo in America
smentisce il riscaldamento globale, per venire raggiunto da alcune
nullità desiderose di sventure, prontamente cacciate. Oggi qui ci
sono 16 gradi, ed io me li godo senza rimorsi alla faccia dei
fannulloni convinti che il pianeta, il capitalismo, il consumismo e
tutte le altre palle di stampo demenzial-marxistoide. A nord si gela,
mi dicono, mentre qui, ed è la prima volta in 30 anni, il maledetto
corridoio balcanico resta in letargo ed io ne sono felice: prendo la
mia Vespa e m'inoltro nel mattino: è uno di quei giorni in cui tutto
fila dritto, quieto e normale ed è bello far le cose con calma,
fermarsi al distributore (5 euro, grazie), passare al discount,
ritornare aspettando paziente la fuoruscita di studenti dalla scuola
e accorgersi che c'è un'aria allegra, tenera, un passero indugia su
un ramo, dove occhieggia perfino qualche gemma. Durerà? Non durerà?
Guardo nel telefono le previsioni a lungo termine, che notoriamente
non valgono niente ma scaldano il cuore: sino a marzo inoltrato,
tutto a posto: poi si vedrà. E siccome la mia linea della morte è
il 28 febbraio, io sogno tranquillo. Lo so solo io, le bufere che ho
contato in questi 29 inverni, le Marche vengono chissà perché
percepite come una regione meridionale e invece ci fa più freddo che
a Londra; e dura fino a maggio. Se per un anno il meteo concede una
tregua, dovremmo rotolarci in terra al pensiero che fra un
quindicimila anni “i nostri figli” dovranno attrezzarsi per
l'aumento di un grado centigrado? Non me ne frega niente, tutte le
previsioni di sventura si sono arenate, perfino i ghiacciai si
ricreano (e chi legge queste righe è vivamente pregato di astenersi
dal lasciare commenti catastrofici), e in ogni caso stamattina guardo
le facce della gente: hanno stampate in faccia la crisi, la noia, la
fatica, l'inverno, ma stamattina c'è un lifting d'aria che rinfresca
tutti, che scalda un po' tutti. Quasi costringe a sorridere. Si vive
anche di queste sensazioni, si sopravvive anche di queste illusioni e
sfido chiunque a rimpiangere una bella ghiacciata che ci ammazza
invece di questo sospetto di primavera che ci accarezza.
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