Non
so se avete inteso il discorsetto di Mario Draghi, ma è più
probabile che vi sia sfuggito. Siccome l'interpretazione precisa non
la troverete sui giornali, ve la suggerisce questo umile blog: la
ripresa non ci sarà, ne quest'anno né mai; le tasse saliranno in
progressione esponenziale, solo per fingere di sopravvivere. Di cauta
ripresa, Draghi parla, sì, ma riferendosi all'Europa nel suo
complesso. Non all'Italia. Il presidente della BCE ha così dato del
ciarlatano all'intero governo, a cominciare dal premier Letta per non
parlare dell'incredibile Saccomanni. Il problema è che Draghi sa di
cosa parla: gli indicatori veri, ancora una volta, non sono quelli
che leggete, sono quelli che restano in camera caritatis e parlano di
disoccupazione reale al 30%, di pressione fiscale reale al 70%, di
FED americana che sta generosamente drogando i mercati. Noi siamo al
capolinea, senza più forza per imporci né tantomeno imporre niente
a nessuno. Riforme, legge elettorale, detassazione, matrimoni gay:
zero. Aumento dell'IMU, ribattezzata TASI, delle accise, di tutti gli
altri prelievi e tasse: sicuro come la morte. È un governo di
burattini, che può concentrarsi solo sulle cose inutili, sulle
questioni anagrafiche, durerà, non durerà, è uguale. Renzi vuole
ancora Monti, politicamente il più disastroso primo ministro di
sempre, uno che con la sua stessa persistenza smentisce la
pericolosità di qualsiasi movimento protestatario. Abbiamo perso con
lui l'ultimo treno, ucciso il cavallo morente, adesso non resta che
spartirsi le spoglie ed è per questo che Renzi lo invoca, per farne
il becchino dell'Italia dopo esserne stato l'ultimo boia. L'Italia
non uscirà da se stessa, la crisi è ormai una metastasi, la ripresa
non è razionalmente proponibile. Non è questione di pessimismo o
disfattismo, neppure di realismo, basterebbe smettere di stordirsi,
cosa che disperatamente non si vuole e forse è proprio per questo che
tanti spingono per legalizzare la marijuana, forse sono le ultime
allucinazioni quelle che cerchiamo. Ma saranno sempre meno ad avere
in tasca gli spiccioli per comprarsela dal tabaccaio o in farmacia.
L'Italia è andata, fottuta, nessuna istituzione tiene più, nessun
segmento sociale regge, nessuna dignità pubblica, collettiva è più ammissibile, nessuno ha più la forza dell'ottimismo della
disperazione, i centri storici muoiono uno ad uno, le periferie sono decomposte da sempre, borghi e villaggi affondano, le fabbriche
falliscono, le esperienze si disperdono, non si crea più niente, non
si tramanda più niente, l'unica cosa che tiene, che cresce è la
burocrazia, come un tumore mostruoso che sopravvive alla morte
dell'organismo che l'ha generato. L'Italia è destinata a scomparire
trasformandosi in una colonia anche ufficialmente, dopo esserla
diventata ampiamente nei fatti. Non c'è più niente da fare, oramai lo dice anche Draghi, sapendo
che perfino una classe politica spudorata come quella del suo Paese
non trova il coraggio di contraddirlo.
siamo il ventre molle della UE, noi e la Grecia ma è una magrissima consolazione essere in compagnia degli ellenici....l'Irlanda è uscita dal salvataggio, il prossimo dovrebbe essere il Portogallo...paesi piccoli, ce la possono fare a riprendersi, lentamente ma ce la possono fare, la Spagna inizia a riprendersi anche perchè, superata la fase acuta della crisi dei debiti sovrani, il debito pubblico iberico è molto inferiore a quello italico...l'Italia invece è a pezzi, debito pubblico al 130% del PIL, tassazione a livelli insostenibili, tessuto economico / produttivo che muore giorno dopo giorno, burocrazia asfissiante che sta avvolgendo in un mefitico abbraccio mortale l'intero paese, disoccupazione in crescita inarrestabile, divari sociali sempre più marcati....tutto ciò si traduce in deflazione che, in altri termini, vuol dire la morte di un sistema economico capitalistico fondato sui consumi e sulla crescita duratura....i nostri distretti industriali sono oramai delle lande desolate, fatte di capannoni e uffici chiusi, strade dissestate, lampioni spenti, immondizia e degrado ovunque...andate a vedere in provincia di Modena, un tempo capitale della meccanica, andate a Faenza, già capitale della ceramica, andate in Brianza, gia capitale dell'arredamento, si potrebbe continuare citando i mille distretti del Nord Est, da quello della sedia a quello degli occhiali da quello del vetro a quello delle calze....erano la vera spina dorsale del nostro paese, un sistema industriale a rete che il mondo c'invidiava...ora non c'è più, martoriato dalle tasse, dal credito che non c'è, dagli ordini che sono finiti, dalla burocrazia che ingessa ogni iniziativa..c'e'la disperazione di un paese destinato a ri-diventare terra d'emigranti....
RispondiEliminaLucio Vero
Tutto Vero, di nome e di fatto
EliminaBurocrazia su burocrazia.
RispondiEliminaRenzi vuole ampliare il personale nei Centri per l'Impiego !!
L'ufficio più inutile d'Italia,se cerchi un lavoro girane alla larga,è solo tempo perso.Piuttosto rivolgiti ad una agenzia.
Il Centro produce solo carta(rigorosamente riciclata però).
Sono utili solo a sè stessi,nel senso che anche loro poveretti tengono famiglia e poi nient'altro.Lo so per esperienza personale.
E quando non ci sarà piu nulla da burocratizzare ?
Cosa strolicheranno i nostri governanti?