Oramai siamo al punto che
se ti alzi all'alba a mandar giù un bicchier d'acqua e hai la
malaugurata idea di buttare un occhio su internet, poi non dormi più.
Forza, spiegateci ancora una volta che è colpa nostra; che siamo
stupidi a non capire; che dobbiamo stendere più ponti e cancellare i
muri; che il multiculturalismo funziona; che l'Europa vigila; che
sono “cittadini” europei; che l'Islam non è quello; che non è
una guerra; che sono solo depressi, "lupi solitari"; che non avranno il nostro odio; che non bisogna avere
paura; forza, cantateci ancora la canzonetta di John Lennon,
stringetevi in girotondo, accendete le candele; spiegateci una volta di più che è colpa dei cambiamenti climatici, sono quelli a ucciderci. Tutto servirà a
farvi ammazzare ancora di più e ancora più facilmente. Perché la
verità è che c'è una guerra e l'abbiamo perduta, senza reagire,
anzi difendendo senza esitazioni chi viene a macellare. Che gli
attentati sono quotidiani. Che, come aveva previsto chi ebbe il
coraggio di prevedere, si muore per la strada, con la gola tagliata,
oppure travolti all'improvviso. Che in ogni metropoli europea
scoppiano più attacchi simultanei, e se questa non è guerra allora
ditelo voi cosa è. La verità è che non smetterà mai, perché la
situazione si è fatta fuori controllo e se non sarà la solita
America a cavarci dai guai, con le maniere fortissime, la cara Europa
imbelle dei trattati e delle scemenze come il gender, il divieto di
fumo e la censura lessicale affogherà nel suo sangue, come del resto
i nostri amici tagliagole ci avevano annunciato. La verità è che
anche il tragico equivoco di Torino è figlio di questa paura “che
non dobbiamo avere”. La verità è che sono arrivati da ogni parte
e con ogni mezzo, sì, anche coi gommoni, e sono stati tollerati,
ignorati, difesi, messi in condizione di massacrare. La verità è
che tutto questo continuerà nella complicità di chi assiste con una sorta di maligna soddisfazione, si espanderà sempre
più, fino a Roma, fino a che tutta l'Europa sarà sotto il controllo
di questa meravigliosa società feudale, ma che dico feudale, senza
tempo e senza pietà. La nostra tranquillità è sparita, la nostra
normale pena di vivere nelle difficoltà di ogni giorno è andata per
sempre: bisogna solo aspettare che tocchi a noi, nel nome di una
guerra che non si è voluta vedere, mossa dagli stessi che tutto
pretendono ed ai quali tutto è stato concesso. Fatelo sapere anche a
quell'irresponsabile, inadeguato narcisista vestito di bianco. Qui si
esce per farsi spaccare la gola, schiacciare da un furgone. E poi si
chiede scusa, se per caso si è stati risparmiati. Tutto questo
continuerà, crescerà ancora, perché è inevitabile, è bastato un
pensiero a renderlo irreversibile dopo anni di cecità, di ipocrisia
e di complicità. Nessuno ha imparato niente qui. Siamo in balia
dell'orrore, ma io non dimenticherò che troppi hanno collaborato per
questo orrore, ed hanno disprezzato ed hanno fatto tacere chi lo
vedeva arrivare.
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