Ma io non voglio andare nei templi del sale, io voglio mettermi sotto una pianta e assaporare la cascata di verde. Da un anno aspettavo la fioritura e adesso è tutto un tetto di foglie e scende freschezza, io sto sotto, il sole s'immagina oltre la barriera che respira e mi sento albero io stesso e mi sento foglia io stesso. La meraviglia di questo perdersi, non si può raccontare. Da un anno l'aspettavo questo spettacolo del viale tanto verde da sembrare acceso, illuminato, scintillante: sono infinite le sfumature del verde, sono tante quante sono le foglie, ciascuna con la sua personalità, ciascuna la sua forma, il suo linguaggio, il suo mondo. Finalmente è primavera davvero: per un mese sarà il tempo più bello, quando la sera è indulgente, il tramonto si distende, il pomeriggio indugia e dalle edicole si spande profumo di carta che si mesce a quello della luce, dell'aria comprensiva, della sera complice. A perdita d'occhio la trama delle foglie nel cielo, l'in...