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SANTA ELISABETTA


Satanismo? Occultismo, fascino perverso del Male? Ma no, fumo negli occhi per il giro dello spaccio, questo erano le tremende Bestie di Satana, allucinate sì, violente sì, ma col demonismo come alibi per sfogare le proprie pulsioni di ragazzotti intossicati dalla “Brianza velenosa”. Col contorno del sesso, che non manca mai. Poi li prendono e istantaneamente si ritrovano timorati di Dio, iscritti ai pellegrinaggi, folgorati sulla via di Cologno Monzese. Non pentiti, questo è altro fumo negli occhi che vogliono i media e vuole la gente, per uscirne rassicurata. Una di queste ex puttane, la Elisabetta Ballarin, in galera ha fatto la brava ragazza, si è presa una minilaurea (triennale) e adesso sfoggia buoni sentimenti e basso profilo. Non però al punto da vergognarsi di chiedere la grazia a Napolitano. Perché? Diavolo, ma perché lei adesso è una ragazza diversa, ha capito, ha lasciato alle spalle, mica è giusto rovinarle la vita. Sulla sua vittima, una ragazza come lei, Mariangela Pezzotta, neanche una parola: a che serve? A che serve se perfino il padre casca, o mostra di cascare, nella favola del ravvedimento virtuoso e smania per incontrare chi le trucidò la figlia? Se pure il sindaco di Brescia si agita tanto per questa miracolanda, e ci piacerebbe sapere come mai?
Ora, va ricordato che questa richiesta di grazia arriva ad appena nove anni di pena scontata, su un totale di ventitrè; e che la fanciulla già da tempo gode della libertà parziale. Ma, così come prima si voleva il brivido perverso a qualunque costo, adesso si vuole il perdono di Stato senza riserve: si azzera tutto, si riparte. Elisabetta è ancora giovane, belloccia, anzi decisamente attraente, è un'ex perversa, mica una disoccupata qualunque, ha tanto da raccontare. Sa di avere un grande avvenire davanti: non vuole perdere altro tempo, e forza il Capo dello Stato, che attualmente ha problemi forse più seri, ad occuparsi di lei. La grazia arriverà, Napolitano è un buon nonno, un buon diavolo, ma, per favore, non scomodiamo il pentimento.

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