Non sono fottuto, la testa è solo spenta. Non va avanti. Non trova niente da scrivere. Tutto già detto. Ripetuto. Sbagliato. Tutto inutile. Io ho capito. Nessun entusiasmo, nessun interesse, nessun divertimento nell'affidare i sentimenti. Forse nessun sentimento ormai. Perché, poi? Dove mi hanno portato questi grumi impalpabili, nebulose in attesa di una forma di parole? Io credevo fosse importante raccontarmi, raccontare e per questa ingenua presunzione sono stato punito. Sono stato pulito: non resta più niente. Ma come ho potuto pensare che a qualcuno importasse, che avesse un valore il mio mare di dentro? Il mio mare di male, agitato sempre, impossibile da domare. Mare che era lo specchio dell'anima mia, delle mie parole. Navigando su quello ho creduto di esistere, mi sono illuso di vivere per gli altri. Negli altri. E adesso mi perdo. Mi cancello di attese, mi stendo, mi arrendo. Arenato sulla sabbia di una realtà che non c'è, è fatta di niente, e a volte mi manc...