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IL BLUES

E' sapere la tua malattia

È un Natale senza palle addosso
Suono della notte che ricopre
La tua voglia di morir di stelle
Il boxeur crocifisso ai suoi tagli
E' l'ultima volta di ogni cosa
Di un concerto fino al prossimo
Di una rosa rossa già appassita
Il profumo che non t'abbandona
Il perdono per il tuo assassino
L'ultima scommessa già perduta
Prima di giocarla, l'imbarazzo
Che non provi mentre perdi i pezzi
E' il tuo stile, quello che sai fare
Solo tu e non ti serve a un cazzo
Col tuo orgoglio fatto di brandelli
E' uno sbaglio, l'ultimo, il più bello
La tua voglia di farla finita
Ostinata quasi come la vita
Il sorriso contro il tuo destino
Senza denti, con una chitarra
Che suona da sola la sua guerra
D'anima cascata sul sedere
E' sapere la tua malattia
Chiusa per l'eternità in due occhi
E non fare niente per curarla
Ma ne parli con una puttana
E' l'ombra del ponte che ti aspetta
Senza fretta, ch'è già pronto un letto
Con due gatti e il freddo per coperta
Una casa di mattoni a vista
Dove stavi e t'han buttato fuori
La tua voglia di morire ancora
Dentro una bottiglia quando è l'ora
Che la gente fa l'amore, vive
O semplicemente sogna e tu
Che la vegli, e nessuno lo sa
Non esisti ma non ti rassegni
Lì per terra con la tua chitarra
E una storia triste, sempre quella
Che racconti al vento e che le stelle
Custodiscono fino al mattino
Questo è il blues: il pianto di un bambino
La sua attesa di un padre qualunque
Dietro al vetro dove scende il nulla
D'una nevicata d'illusioni
Questo è il blues: non crescere più
Dal momento di quel colpo al cuore
Tua madre che si scopa il dolore
E di nascere porti la colpa
La tua voglia di morire invano
Una foglia, l'ultima sul ramo

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