Macchina
delle notizie e delle fesserie che non si ferma mai, neanche a
Natale. E così un piccolo fatto atroce viene travolto dalle troppe
cazzate di cui c'intossichiamo. Che ne direste di cinque bambini che
muoiono di freddo a pochi giorni da Natale, una dei quali di appena
40 giorni? Immaginate una catena di montagne dal nome mitico,
Atlante, in Marocco, capace di salire nel cielo per oltre quattromila
metri. Qui il freddo è spietato, ti prende, ti mina, e poi, quando
sei allo stremo, ti intorpidisce dolcemente ed è finita. Questo il
destino di cinque bambini, di cui una di appena 40 giorni, senza
niente altro che il gelo per Natale. Habiba
Amelou è morta venerdì nel villaggio berbero di Anfgou, a circa 300
km da Casablanca, a quota 1.600 metri, dove già nel 2006 i morti per
il gelo si erano contati a decine. Morte per la tosse che l'ha
distrutta, l'ha fatta a pezzi come una bambola, e il tormento in quel
corpicino di pochi giorni non si può immaginare. Così ingiusto, così crudele nella sua
inevitabilità. E' una regione
maledettamente impervia e povera, sommersa dalla neve che complica
l'arrivo delle scorte e delle medicine, come riporta il quotidiano
Al-Akhbar, ripreso, da noi,
da scarni lanci d'agenzia. Perché le morti bambine di freddo, a
Natale, cosa vuoi che interessino? Io ci avrei fatto una pagina
intera, ma non interessano, disturbano, sono inopportune, non fanno
vendere, non generano pubblicità. Fosse almeno stato un regista
televisivo uscito da una festa strafatto e qui fulminato da un colpo,
su una panchina. Non importa a nessuno di cinque bambini morti di
freddo: e ne scrivo qui. Le autorità marocchine hanno provato a
smentire queste morti appena nate, ultimo sfregio sulla loro piccola
croce, ma non è servito. Allora hanno annunciato una campagna per
rifornire del necessario i villaggi che alloggiano circa 2.400
persone. Mangeranno la campagna del governo, con quella si
scalderanno. A Natale una piccolina muore mentre uno nasceva. Ma per
lei, neppure un bue e un asinello erano lì in soccorso. E per le
ondate di bambini falciati da un dittatore feroce, in Siria, vergogna
dell'indifferenza, connivenza della comunità internazionale che lo
lascia tranquillo al suo posto, non c'è salvezza, non c'è pietà.
Solo un voltarsi dall'altra parte, di tutti, di tutti.
Commenti
Posta un commento