GESSO Per chi è inchiodato a un marciapiede Per chi è spalmato sulle strade In un monolocale a ruote O in fondo a un centro commerciale Per chi marcisce in ospedale Senza una visita a Natale Per chi è all'ultimo banco a scuola Per chi nel buco ci ha una suola Per chi non ha scopato mai Per chi fa un'orgia, ma di guai Per chi ha un'inutile ricchezza D'incomprensione e tenerezza E non risplende mai alla festa Non è mai grande, ma gli basta Tenersi compagnia da solo Un sogno, un film, la luna in cielo E dopo a letto senza un volo Cullato dal ronzio del gatto In un silenzio ch'è un ricatto Per chi non l'ascolta nessuno Per chi svanisce come fumo Quando si perde tra la gente E guarda in alto, fra le piante Conta le foglie, poi sorride Vede ciò che nessuno vede Per chi non confessa a se stesso Che non gli piace esser di gesso, Che la disperazione è frutta Amara e dà l'indigestione Per chi si alza la mattina E sa già che cosa l'aspetta Ed è già stanco appena ...