DISPERAZIONE
Quando vedo le foto dei due ammazzati dal maiale rognoso a Firenze, mi piglia una disperazione cattiva, una disperazione senza speranza e non perché le due vittime, che poi potevano essere cinque, fossero di qualche colore. Perché erano, semplicemente. Ed erano estranee a tutto. Vittime di un delirio rabbioso. Pure, non me la sento di scomodare il razzismo, è troppo facile, troppo ideologico ovvero consolatorio, il razzismo lì è stato l'innesco ma magari, paradossalmente, si limitasse a uno scoppio di follia criminale. Un certo sentimento razzista in Italia alligna, non a livelli austriaci ma più strisciante e, ogni tanto, preoccupante come nella palestra neonazista a Roma. Non va sottovalutato ma resta ancora in dosi fisiologiche, perchè nessun Paese ne è immune e gli africani stessi meno di tutti. Bestialità come quella di Firenze invece vanno ricondotte alla paranoia di un disadattato, che tutti evitava e che tutti evitavano. A meno che non fosse esaltato, e agitato, da altri nell'ombra, come alcuni retroscena inquietanti sembrano far pensare. Possibile, anche probabile. Però queste cose vanno provate. Altrimenti si resta alla mina vagante, autocompressa da chissà quanto tempo.
in ogni caso, spero che indaghino e che la verità venga fuori. perché se davvero si scoprisse che qualche ragazzotto (o vecchiotto) con pruriti razzisti laggiù nelle nefande parti basse abbia veramente assecondato la demenza omicida del folle fiorentino, dovrebbe marcire in una galera di qualche dittatura, mica nella nostrana italietta.
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