D'estate mi piace rendere più stretto questo legame con chi mi legge: so che sono tanti quelli che l'estate non ce l'hanno, la spendono in casa, la sera, la radio, qualche replica, la compagnia dei gatti. Vorrei sapeste che la vostra solitudine io la conosco fin troppo bene. Vorrei dirti, una volta di più, che non mi sono mai interessato di militanze politiche, di manovre, di autopromozioni e invece ho difeso, fin dalla prima manciata di parole, la mia utopia, unica e sola: esserci, tenere compagnia. Perché la solitudine è la madre di tutte le malattie, è quella che le racchiude tutte. La solitudine consuma, umilia, è ingrata, è ingiusta. Fa sentire diversi. Sbagliati. Destinati. È un mostro dagli occhi bugiardi: ad imporla sono sempre quelli pieni di valori, di indignazioni. Gli animali sono sacri per me, ma ho conosciuto gente che tratta gli animali come persone e le persone peggio che come animali; che si sconvolge per una cicca di sigaretta gettata in terra, ma no...