Tutte le parole del dolore
Sono già state scritte come piogge
Rovesciate da un cielo senza scampo
E tu potrai dirmi che ciascuno ha le sue
Così come ciascuno ha il suo dolore
Ma io ti dico invece che il dolore
Il mio dolore è assoluto, infinito
Non conosce tregua, si rigenera
Si droga di se stesso, e scava, e vive
A folate soffoca, stringe all'angolo
E picchia, picchia ma io non cado
Io resto in piedi, voglio altro dolore
Perché lo merito, perché non so perché
Ma qualcosa devo aver fatto, qualcosa di terribile
Non rimediabile, destinato in eterno
E tutte le parole del dolore
Sono fiume che scorre, agonia d'un blues
E non ne cerco di nuove, non mi servono
Non bastano. Non esistono. Il dolore
Il mio dolore ha i tuoi occhi andati via
Che sconto da condannato a morte
In un giorno che non viene mai
La sensazione atroce d'aver perso
Tutto per niente, così com'era scritto
E te lo dedico, perché più mi odi
E più mi punisco. Traggo il senso
Del dolore dal dolore stesso
Non c'è orgoglio che mi possa salvare
O preghiera o miracolo, o crimine
Parola magica che spezzi il sortilegio
Non c'è rabbia di riscatto, vendetta
Nessun patto col diavolo o con Dio
Non c'è mano di Cristo, voce di campana
Non c'è tempo che conti, ogni giorno è l'ultimo
E il primo di un dolore quasi allegro
Se solo penso quanto è immenso e vano
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