Notte da tregenda, la cervicale che fa gli straordinari, i gatti che fanno i diavoli, e, alle 5,45, con l'albachiara già splendida, suona il citofono: mi affaccio, c'è una coppia, lei vestita strana, da festa, da discoteca, ma non proprio, assurda per le sei di mattina. Due tossici. Farfugliano una bugia e li mando via, non riescono a farmi compassione i drogati, mi rompono i coglioni, ci ho sempre visto il vittimismo della dannazione, non capisco che bisogno ci sia di peggiorarsi la vita con tutto quello che c'è già di brutto al mondo. Dopo due anni che 'sto posto di merda l'ho ripulito, ancora vengono. Pensare che gli sbirri mi mentivano senza vergogna, ma no, ma quale spaccio, a noi non ci risulta, tutto a posto, e certo, davamo i numeri, qui c'era un supermercato della merda e i visionari eravamo noi. Insomma li mando via ma non dormo più. Quando è ora mi levo, un caffè ed esco, lungo il vialetto c'è un sole già estivo, abbagliante, mi fa sudare e ...