Nei
reparti del dolore gli occhi sono sempre bianchi. C'è un viavai di
visite, ma la vita si trascina. Nei reparti del dolore quelle teste
sui cuscini come vecchie tartarughe, e girelli ed urla e fughe che
vorresti appena arrivi. Con la pena ci convivi e ti senti sempre
stanco e fai cose che non dici, dici cose che non pensi e non trovi
un senso in niente, nel dolore, nelle piante che t'aspettano
all'ingresso, ogni giorno qui è lo stesso, fai le scale con il sole,
viene sera e le discendi e c'è un traffico di ossa, chi era ieri è
già dimesso, la vecchina sorrideva, “quasi quasi qui sto bene”,
non veniva mai nessuno, solitudine per vizio, poi di colpo è già
sbiadita, “dov'è andata?”, “giù all'ospizio” e ti senti un
po' più morto e la rabbia è già più forte, perché non c'è più
di questo, perché è nebbia tutto il resto.
Commenti
Posta un commento