Carlo Puleo, La solitudine del poeta |
IL POSTO PIU' TREMENDO
Nessuno ha bisogno di un
poeta?
Uno che sa spremere la
vita
Dal sogno e fa il
contrario. Un temerario
Che da del tu al Signore
ma preghiere
Non he ha. Allora se le
inventa
Inetto, uno che spende
tutto
Svende l'ultimo avviso di
salvezza
Un illuso schiavo di
correnti
Pieno di talenti da
sprecare
Di precarie tenerezze al
vento
Uno che sa nuotare nel
dolore
Nudo nel tornado lui
scatena
Sentimenti che non sa
domare
Nessuno ha bisogno di un
perdente
Stravagante dovunque
l'appendi
Ma capace di accendere il
cuore
Con due parole in croce,
disegnare
L'emozione che non sai
d'avere
Voce di cartone e
cartapesta
E di cuoio, che calpesta
brace
E ingoia il buio e
risputa luce
Re dell'urlo muto, re del
vuoto
Tarlo dell'amore non
voluto
Io cerco te per soffrire
meglio
Il tuo silenzio complice
da offrire
Come assenzio che ti
porta via
Nello spiraglio, il varco
di un'idea
Da un'assenza salpata. La
coscienza
Del poeta che non ha
speranza
Di non essere che lo
sbaglio che è
Ma non vedo nessuno qui
oltre me
Nessuno mi vuol esser
padre e figlio
Se mi taglio trafitto da
un suono
Da un profumo: cado a
capofitto
In me stesso, il posto
più tremendo
Perchè da me vuoi questo
e questo prendi
Spasso per voi. Ridete.
Non capite
Mi disperdo nel ricordo e
sto male
Sprofondo. E
avrei il mondo da dare
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