A
MILANO COMANDA LA CINA
Finché
si scherza si scherza, ma la realtà nel caso della mancata
cittadinanza al santone tibetano Dalai Lama è che a Milano non
comanda il sindaco filocinese ma i cinesi direttamente. Sono loro a
tenere in mano i cordoni della borsa e non soltanto dell'Expo 2015. I
cinesi, un tempo concentrati nella mitica zona di via Paolo Sarpi,
sono ormai espansi in tutte e 20 le circoscrizioni cittadine. Non
emettono scontrini e pagano affitti in nero ma sono loro a drogare un
mercato immobiliare che altrimenti sarebbe crollato, ad innervare i
commerci da un euro che poi sono quelli della miseria generalizzata
che ha fatto crescere la Cina negli ultimi 15 anni. Milano, ormai
capitale della miseria italiana, non può permettersi di indisporre
questi cinesi e Pisapia lo sa. Dicono, queste sono cifre che si
possono scrivere e smentire a piacimento perché anche i bilanci si
interpretano, ma comunque dicono che la Moratti avesse lasciato un
buco di 130, 150 milioni, da cui la scelta del comunista Pisapia di
mettere il bilancio in mano a un democristiano come Tabacci che del
mondo bancario conosce e frequenta tutto. Poi ci sono le razzie di
Comunione e Malversazione e c'è tutto il resto della corruzione,
delle mafie dal sud e da mezzo mondo. Milano è una metropoli dove la
ricchezza si esibisce ma non gira, sta nei soliti circuiti finanziari
e industriali e malavitosi che poco si vedono, ma senza più quella
ricaduta a pioggia che bene o male beneficava la città, oggi molto
più gretta e disperata di prima. A girarla ricorda una bidonville piombata in mezzo all'Occidente e allora per tenerla in vita, per far
girare il prato basso dei consumi e dei commerci spiccioli ci
vogliono i cinesi con le loro illegalità diffuse, controllate delle
Triadi che sono un tutt'uno col governo centrale e con quelli
periferici, e che le istituzioni meneghine un po' puniscono, di
facciata, e molto sono costrette a tollerare. Ma quello su cui
davvero non si può sgarrare è il ricatto da Pechino: voi date la
cittadinanza ad un nostro nemico e noi vi svuotiamo letteralmente la
città, prendiamo le migliaia di nostri cittadini con le loro
bottegucce e li spostiamo altrove. Non senza avere scatenato prima,
magari, qualche bella guerra tra bande che oggi come oggi non siete
assolutamente in grado di gestire. Che doveva fare Pisapia se non
adeguarsi? E, a parte questo vecchietto in uno straccio arancione che
piace a Richard Gere, quali e quanti sono gli altri ricatti cinesi
sui quali non si può sgarrare a Milano?
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