Ma tu sei, tu sei
Contare tutti i numeri
Percorrere l'immenso
Impazzire in eterno
Tu sei oltre ogni gesto
Ogni danza di cani
Ogni canto di piante
E preghiera e suicidio
Sei riempire il silenzio
Con altro silenzio e assaporare
Una fitta assassina
Tu, gioia di stiletto
Perfetta in ogni cellula
Tu, tutta sbagliata
Senza difetti, crudele
E sai d'essere crudele
Tu per soffrire meglio
Soffrire oltre l'inferno
Pensando tornerai
E invece proprio a quest'ora
Nell'ora di mia agonia
Ridi in letti distratti
Cavi, meschini e affogo
Nel mio orrore riposo
Senza forza mi drogo
Della tua latitanza
Che tutto rende vano
Respirare pregare
Restare. Sconfitto restare
Fino a sentirsi intontito
In overdose di domande
Non sentire più niente
Ma poi riprende, riprende
E suoni di campane
Ostinate nel cielo
Vulnerato che crolla
Per me non voglio oltre
Navigare il mio sangue
Io non la reggo questa nudità oscura
Nella gabbia della tigre, inerme
Sempre meno forza, meno forza di oppormi
Al tuo volere più del volere; è abisso
Carne scoperta all'osso
E chiamala ossessione
Devozione, follia
Chiama me che ti chiamo
Più di mare che uccide
Mille navi in tempesta
Basta. Eccedi il dolore
Tu catastrofe immane
Danza di crudeltà
Per il cuore a spirale
Langue la mia follia
Sulla lingua il sapore
Di lacerti d'estate
Lacerata. Amputata
Che ci sto a fare se vedo
Le tue corone di spine
Vedo i tuoi spasmi lontani
Posso abbracciarli ma tu
Tu divori i fantasmi
Tu fantasma d'abisso
Potessi mai corrompere
Dio per il peccato
Che sei io lo farei
Subito lo farei
Blasfema implorazione
Supplica assurda atroce
Imprestamene una
Prendi le mie catene
Non liberarmi più
Impossibile vivere
Se me la chiami vita
Impossibile morte
Già così, maledetto il giorno
Per te ogni bene fatto
Pronto al baratto estremo
Al ricatto d'Iddio
Tu o niente, tu o il vento
Che mi rende di marmo
E di cancro e di fiore
Appassito, tu o gli occhi
Da lasciare nel vicolo
Del mio tempo spaccato
Decapitato rivolo
Di ciò ch'è mio e non viene
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