Sorella Greta, madre
Greta, divina Greta, debbo confessarmi. Ieri ho commesso un peccato
molto grave, come direbbe il cardinal Ersilio Tonini. Ho portato mia
madre, che ha quasi 87 anni e la demenza senile, a fare un giro in
macchina. Mi faceva le stesse domande ogni due secondi, però si è
divertita a vedersi scorrere davanti strade che non ricordava, case
che non ricordava. Sono i luoghi degli ultimi trentacinque anni, e
non felici per me e, se ancora conservasse un barlume di memoria,
neppure per lei. Il fatto è che io ho un catorcio, per giunta
diesel, ereditato da mio padre, che incrementa la CO2 che non fa
fiorire i carciofi e stermina le api e gli orsi polari e scioglie i
ghiacci e smuove i migranti e sterilizza le donne e atterrisce te e i
tuoi coetanei preoccupati per il 2050 anche se per quell'anno, come
ami ricordarci, quelli della nostra anagrafe saranno carne per vermi.
Lo so, dovrei cambiarla con una elettrica ecologica la mia carretta
diesel, ma non ho i soldi, forse dovrei incatenarmi davanti a un
municipio con qualche cartello. Lo so, i vecchi sono una eccedenza,
andrebbero soppressi a chilometro zero e poi lasciati in natura a
farsi degradare biologicamente. Ma ancora non mi decido, anzi cerco
di svagarla la mia, anche se mi rendo conto di essere un vergognoso
luridone. Aggiungo che, alla fine di quelle due ore, ero talmente
stanco, perché i vecchi senza più mente possono stroncarti, che mi
sono fumato una sigaretta. Non una sana canna piena di cannabinoidi,
solo una volgare, tossica Camel, e ho pure buttato per strada il
mozzicone. Immagino la tua faccia contrariata sotto le trecce. Hai
ragione, lo capisco, mi faccio schifo, non cerco alibi, sono un
sovranista qualunquista fascista sessista inquinatore di merda. Non
sono neanche andato a sfilare, in tuo onore, per salvare il pianeta
perché la sera prima, mentre stavo con un amico, e succede una volta
ogni morte di del papa, la medesima vecchia scoria ha sbroccato e mi
ha telefonato dieci volte in cinque minuti; per cui il giorno dopo ho
dovuto prendermene cura più che mai, e l'appuntamento per la
processione – la tua processione – è saltato. Sarà per la
prossima volta, tanto lo rifate ogni venerdì, no? Voglio dire che mi
faccio schifo, coi miei volgarissimi, banali problemi pratici,
familiari, esistenziali non ho un cazzo di coscienza ambientalista e
globalista, niente “Bella Ciao” per tutelare il pianeta, niente
sputi in faccia agli sbirri in corteo, cioè faccio tutto sbagliato,
forse dovrei lasciarmi crescere le treccine, ma sospetto sia tardi.
Domani potrebbe essere troppo tardi, ma per me, vecchio arnese
inquinante, è tardi già oggi, è tardi sempre. Sono condannato a
prendermi cura di una vecchia inutile e fuori di testa anziché del
mondo che non ha tempo. Chiedo a te, ai tuoi compagni globali, ai
media schierati dalla parte giusta, alle donne e agli uomini di buona
volontà che credono senz'altro alla tua spontanea santità, a tutti
di perdonarmi se potete. Siccome lo so che non potete, mi guardo in
faccia e mi vomito da solo allo specchio.
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