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ERRORI DA NON FARE PER NON FARE COME ME



Decalogo per la felicità possibile, cioè molto scarsa ma meglio di niente.
Non sposatevi. Non ne vale la pena
Se proprio dovete sposarvi, casa grande, così evitate di starvi sempre addosso come terzini.
Ogni tanto, tradite e fatevi tradire. Sempre no, ogni tanto sì: è natura, è saggezza e poi serve a ritrovare armonia residua, per potersi con dolcezza perdonare come diceva il poeta; altrimenti si vive di rancore, come il rapper di scorta di Silvestri.
Non riducetevi a fare i badanti dei vostri genitori: appena perdono colpi: ospizio, casa di riposo, quel cazzo che volete ma non provatevi voi, perché non reggerete e non ne vale la pena: non è egoismo, è senso di responsabilità, voi dovete voi stessi a voi stessi e al contesto in cui agite: se girate come zombi, mangiati vivi dai vostri vecchi, non servite né a loro né a voi né a nessuno.
Mettete sempre voi stessi prima di tutto e al centro di tutto: non c'è altra soluzione, consumarsi per gli altri è demenziale, nessuno lo merita e nessuno lo fa davvero, solo i fanatici e gli sconfitti.
Non fatevi menate morali o religiose: sono trappoloni micidiali, contano sul senso di colpa, su una pace dell'anima che viceversa vi fotterete completamente; arriverete, infatti, a scoprire, ma tardi, che vi siete presi per il culo da soli: noterete, infatti, che quanto più uno è stronzo, egocentrico e si fa i cazzi suoi, tanto più gli va dritta. O, come diceva il poeta: la vita è di chi/più chiede e più/gli dai.
Tiratevela. Sempre e comunque. A maggior ragione se non valete un cazzo. Come diceva quell'altro poeta: la gente s'innamora sempre/della gente convinta.
Siate avidi. Coi soldi ci si può permettere perfino il lusso di essere buoni, senza si è meschini, patetici e non si è buoni per niente e per nessuno.
Non aspettate il paradiso in cielo: non c'è paradiso e non c'è cielo. C'è solo merda, per cui tanto vale prendersi quello che c'è adesso.
Se avete qualcosa da dire al mondo, calpestate il mondo: castrarvi non darà niente al mondo e regalerà un cancro a voi.
Insomma fate l'esatto contrario di come ho fatto io, che a 54 anni mi ritrovo logoro come la rockstar che avrei potuto essere e non sono stato, sempre appresso alle emergenze di qualcuno, sempre più rassegnato a non vivere, irreversibilmente svuotato: il classico buonuomo dai mille talenti inespressi, un povero coglione in fama di genio imbecille.


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