Vorrei
ti sentissero dieci milioni di persone, per emozionarsi come ho fatto
io. Vorrei ti sentissero anche una sera sola, e poi non ti lasciano
più. Con 'O Diavolo,
Francesco di Bella segna la poesia come può segnarla solo un
napoletano: quella musica di sole lì, quel sole e quelle oscurità,
quella lingua irripetibile, che pare fatta per cantare e per urlare.
Per la poesia. Sfilano stelle nere, carcerati incatenati, cuori
palpitanti, “perché solo l'amore ci salva”. L'amore in tutte le
declinazioni, ma l'amore: sempre lui. Così è l'artista, che ci
mette una vita per crescere e non smette mai; che arriva alla
serenità dolente, ma paga di dire quello che brucia, che urge, che
non può più essere taciuto e lo fa con una parola, l'amore, che è
una dimensione e dentro conserva tutto: il linguaggio è quello di
una poesia personalissima, partenopea, solare anche nel dolore, nella
consapevolezza che tutto si perde. Non contano, qua, i richiami al
dub, ai Novanta, al glorioso passato dei 24 Grana. Conta l'ariosità
di queste melodie stupende, rese con una levità nobile, a togliere,
eppure così densa, così ricca (ottimo, sensibilissimo Andrea Pesce
in produzione). Sulo pe' te un
gioiello, sembrano i dEUS più lirici trapiantati a Napoli, ha pure
quella linea d'archi inconfondibile. Scinne
ambresso è Sparklehorse in visita al
Golfo. Ma insisto su questa retorica geografica, perché è
sostanziale: certe canzoni o sei nato lì o niente, non vengono; ci
sono, naturalmente, altre latitudini preziose, ma qui, signori, io
parlo di un grande napoletano che fa una musica unica e la fa in un
modo unico. Di una classicità contemporanea senza tempo. Adulto
eppure incantato ancora. Consapevole e trasognato. Francesco è
quello che canta, un cuore pulsante, una generosità unica e ne avrei
da raccontare: vi basti, ci basti ritrovarcelo qui, in questi nove
momenti stupendi di un disco dove la semplicità è punto d'arrivo,
mai di partenza, in questo album con una sola pecca, ma enorme:
troppo brevi i suoi 35 minuti che però non finiscono, ripartono da
capo, ancora e ancora. Come succedeva, un tempo non troppo lontano,
con i dischi-dischi. E ne abbiamo, di artisti veri, di autori grandi;
lottano, come disperati, per esistere, scrivono cose a volte
pazzesche ed io vorrei averti davanti a dieci milioni di persone, per
vederle tutte tramortite dalla bellezza di 'O
Diavolo.
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