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UN SUGGESTIVO GIRO NEI LUOGHI DEL SILENZIO



di Massimo Del Papa
Perché a Fermo non organizzano un giro guidato nei luoghi del silenzio? Salire su per la via del teatro, fino al Girfalco e inoltrarsi nel boschetto del Cugnolo, nei suoi chiaroscuri che stormiscono, nei segreti d'amanti custoditi dagli alberi, nelle scritte d'amore di ragazzi temerari. E poi tornare, abbandonarsi al piccolo parco, ai suoi scorci, alla fontana che canta sempre la stessa melodia, alle panchine che hanno sorretto generazioni, alla veduta che fa volare fino al mare e ancora discendere per i vicoli inclinati, chiedersi che ne sarà di quel cinema che ci fece sognare bambini, e che ancora affoga nella sua polvere bruciata, fare la conta delle case, le villette che hanno sempre qualche gatto di guardia, uno, piccolissimo, gioca tra le statue di due belve: hic sunt leones! Ubriacarsi delle ondate silenziose, trasportate dalla brezza, stordenti di dolcezza e di abbandono. Inoltrarsi per altri vicoli, sbirciando al di là di cancelli dove vecchie zie solitarie spremevano i loro giorni tutti identici: adesso ci sta la morte, da anni, per chissà quanti anni ancora. Più su, da una finestra altissima fugge la melodia inquietante di un flauto e pare un canto di sirena, è circolare, ossessiva, ipnotizza, ferisce. Qualche studente di Conservatorio s'attarda nei suoi esercizi e non sa di regalare squarci medievali, vertigini fuori dal tempo. Contro un muro, una scritta inneggia a un bandito del tempo che fu: è scrostata, il suo blu sconfitto dalle stagioni, si legge a fatica, ma chi la riconosce sa, è invecchiato con lei. E in basso, ancora, di una casa che conteneva tanta vita, resta solo un cartello rosso: vendesi. Un invito che nessuno raccoglie. Guadagnare la piazza assolata di tavolini, quasi una veduta di Guttuso, per il corso Cefalonia, che si allunga, si allunga e ad ogni passo racconta qualcosa, quanti negozi morti però, quante serrande vinte, in attesa di riscatto. E più oltre, ancora più giù, altri vicoli precipitosi, vertiginosi, e chiese silenziose ed ombre di quiete e lampioni che aspettano la sera Fermo è piena di cose nascoste. Cose che mancano ma si insinuano. Il giro nei luoghi del silenzio è un safari di suggestioni, alcune preoccupano, altre feriscono; altre ancora consolano, come lo sa fare la voce dell'eternità. Ecco: un percorso privato, dolente, è diventato racconto, si schiude a chi lo leggerà, forse lo raccoglierà.

(il Resto del Carlino, domenica 22 luglio)

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