Solo per oggi, il Faro è in chiaro: lo riproduco su Babysnakes, aperto a tutti anche se il post si chiama "Chiuso": senza coloranti né conservanti.
Non avevo mai sentito tanta violenza come dagli apostoli del “restiamo umani”.
Non avevo mai sentito tanto livore come dai professionisti della solidarietà.
Non avevo mai sentito insulti tanto volgari, tanto rozzi come dai sepensanti colti e raffinati.
Non avevo mai sentito tanto conformismo come dagli anticonformisti.
Non avevo mai sentito tanta rappresaglia come dai pluralisti.
Non avevo mai sentito tanto razzismo come dagli antirazzisti.
Non avevo mai sentito tanta falsità, ipocrisia, perfino meschinità come da quelli col cuore in mano.
Non avevo mai sentito tanta irrazionalità come dai nuovi illuministi.
Non avevo mai sentito tanti moniti come da chi “darebbe la vita per difendere la tua opinione”.
Non avevo mai sentito dare tante patenti di umanità come dai terroristi o i loro sodali.
Non avevo mai sentito invocare tanto il cristianesimo come da quelli che al cristianesimo imputano ogni nequizia.
Non avevo mai sentito tanta leggerezza, tanta retorica, tante accuse a sproposito, tanto sarcasmo anche fisico, come dai paladini di tutte le diversità.
Non avevo mai sentito tante superficialità come da quelli che insegnano nelle università.
Non avevo mai sentito tanta voglia di bavaglio come da quelli che gridano sempre al regime.
Non avevo mai più sentito tanta puzza di piombo, di anni di piombo, come in queste ore. Non avevo mai sentito così vicino quella folle età della mia adolescenza, quando pensare, capire, sapere era proibito e si poteva solo recitare slogan preconfezionati.
Il Faro di oggi si chiude qua. Spero che i miei lettori capiranno.
(Aggiungo un paio di cose en passant. Non nel merito della vicenda, sono semplicemente annotazioni, se si vuole da cronista, e neppure tanto originali. Ma tant'è. Fino a quando l'Italia fa il lavoro sporco per tutti, è amica cara, partner europeo; quando smette di farlo, diventa vomitevole. Da quale pulpito, poi. Questa è la cooperazione, questo lo spirito europeista. Ma, come diceva Hugh Grant in "Love Actually", "un amico che fa il prepotente non è più un buon amico". Così ci considerano appena gli scappa di essere sinceri: con un disprezzo che, evidentemente, viene da lontano: forse dalla malsana abitudine di prostrarci sempre, di non difendere mai le ragioni interne - giuste o sbagliate, condivisibili o discutibili che siano. E avevamo già avuto nei giorni scorsi una bella rassegna di copertine tedesche con i soliti cliché, scrocconi, fannulloni, meridionali (in senso spregiativo), ladri. E avevamo già infilato una bella collana di europizzini circa la paventata, ma nei fatti insussistente, volontà di uscire dall'euro. Insomma, ogni giorno ha il suo ceffone. Stupirsi? Indignarsi? E di cosa? Non è lo stesso che vanno dicendo in questi giorni gli umanitari? Non erano, appena ieri, tutti macronisti, non sono, oggi come ieri l'altro, todos caballeros, tutti spagnoli? E Macron e Rajoy non sono quelli che un anno fa, uno dopo l'altro, avevano fatto per primi ciò che oggi considerano vomitevole e fuorilegge? E gli altri, che non hanno porti da chiudere non hanno forse chiuso le frontiere, i valichi, gli accessi? Ma a far vomitare, è sempre uno solo: quello che, bene o male, con tutti i suoi limiti, in modo sgangherato ma generoso, ha dato di più. Ha fatto di più. Tutti quelli che, tra un'accusa e l'altra di nazismo, hanno compatito Salvini come millantatore, possono anche aver ragione, tranne per una cosa: avere scoperto gli altarini, è già un successo. Per lui, che è trascurabile, ma soprattutto per il Paese intero, che almeno è indotto a prendere atto di come è considerato dagli "alleati", verso i quali, a volte, nei suoi complessi d'inferiorità esterofili, ricorda quei cagnoni buoni che più li bastonano e più fanno le feste.)
Commenti
Posta un commento