Esco fuori e sono nella
terra di mezzo, non è passato il gelo, non ancora ma si ascolta già
un sentore, una impressione, un sospetto quasi di tepore, c'è la
luce, la luce di un sole risorto e si risvegliano fantasmi in me,
vecchie cartoline, vecchie canzoni come nuove, anche l'odore di
benzina è acceso, sa di città, di allegria, di edicola ed io so, lo
so che d'ora in poi pretenderò una primavera che non c'è, si
nasconde, si nega, rinnega, torna fuori, mi lascia con un palmo di
naso ma l'importante è che presto o tardi arriva, oramai giunge e
non può più dissimularsi, l'importante è questo bagliore eterno e
fresco, prima viene la luce e poi il calore, e le promesse di una
delusione ma io mi risento vivo, intanto vivo, per un attimo dimentico tutto, un altro inferno è
ucciso e me lo scrollo dalle spalle, ma che bella mattina, il cielo è
sereno, qualche cosa dentro sorride, tristemente se vuoi ma a testa
alta, con gli occhi storditi di felicità, sorride e non ci crede e
più non ci crede più si convince che è vero.
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