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DISABITATO



Ora che le mie notti bastarde
Sono immani e le aurore più smorte
Tutto gocciola con un ritmo in levare
Tutto di me, della mia storia estenuata
C'è come un senso di precario, guasto
Fa spavento misurare il vuoto
Resta la metà di ciò ch'è andato
E cercarsi nel tempo dirotto
E' trovare mani gocciolanti
Lampo d'un incanto, m'hai sedotto
M'hai acceso di te su schermi insani
Tu m'hai illuso, però io sapevo
Gravido d'un Dio disabitato
Sono tornato a casa, nevicava
Dentro gli occhi, non c'era acqua calda
Niente da mangiare. Ho rotto specchi
Gocciolando mi sono riavvolto
Nella morte d'ogni eternità

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