Passa ai contenuti principali

IO SONO UN DISPERATO


Ho letto l'ennesimo manuale sul corretto uso dei social media dal quale ho ricavato l'ennesima conferma che li uso male, non sono “penetrativo” come dovrei. In particolare, lo so, caccio a ripetizione, trasformo i miei “potenziali clienti” in nemici, li allontano. Lo so, lo so, ma non posso farci niente: a me di avere amici su Facebook o Twitter non frega assolutamente niente, della serie: vi piace la roba che scrivo? Bene, non vi piace? E che ci state a fare qui? Non credo nel dibattito, specie on line, non sopporto i commentini stupidi, cioè il 99,99%, mi interessa capire una reazione emotiva ma non è su quella che fondo il mio modo di stare al mondo e di raccontarlo. E, soprattutto, non sono capace di sopportare una faccia che, a pelle, istintivamente, in modo fulmineo, hai presente il computer della polizia per il riconoscimento facciale?, mi sa di imbecille. Faccia di cazzo, alla lettera. Non li sopporto, quelli o quelle che si pongono come sconvolti, maledetti, lerci, perversi, trasgressivi, hipster, con quegli sguardi di malcelato compatimento – ma chi volete compatire, ma mettetevi allo specchio. Non li reggo i post di conseguenza, i commenti che ne discendono, tutta roba inutile, puerile, insopportabile, mi fanno cascare le palle e tutto il resto quelli che raccontano se stessi mettendosi al centro di un universo da cameretta, che scialano in frasi fatte, che sono convinti di saper scrivere, che credono di essere interessanti, che postano bestemmie a effetto (le mie, private, bastano e avanzano), che non hanno un cazzo da fare, che sono squilibrati guasti, che fanno proselitismo, che sono nostalgici di fascismo, comunismo e grillismo, che hanno una faccia che li capisci subito, che indossano una divisa somatica, che li guardi e intendi subito la vita misera che fanno, tra utopie e risentimenti, che si mettono degli odiosi scuffiotti in testa con gli occhiali da minatore perché vogliono assomigliare a Kurt Cobain, uno che già mi sta sulle palle di suo, col senno di poi, che vengono sulla mia pagina e si prendono confidenze da nessuno concesse, che credono di fare gli spiritosi, che pensano di saperne più di me. Il che può pure essere vero, ma non è questo quello che conta. Non per me. Per cui, non aspetto altro che il commento cretino per segarti. A volte te lo provoco – si fa prima. A volte neanche lo attendo, mi accorgo di quale coglione tu sia (e l'epiteto è polisex) e rimuovo di conseguenza. Perché questa faccenda, più vera del vero, alla fine è irreale. Perché questa moda di sopportare o peggio blandire degli sconosciuti imbecilli, dovrà pur passare, e io mi porto avanti, e se non passa almeno potrò dire che sono stato sconfitto con dignità, perché già non reggo nessuno nella vita reale, e l'idea di avere dei poveri scemi tra i contatti mi disturba come il disordine per uno psicopatico. Lo so, lo so, faccio inorridire i tecnici del socialmarketing, ma che ci posso fare?, io sono un disperato perché ti voglio odiare. Niente di affaristico, è tutto personale: hai una faccia da cazzo, scrivi da testa di cazzo, perché dovrei tenerti? (non stupirti se ti avrò rimosso, non chiedermi la ragione, ti basti sapere che non è colpa del social)


Commenti