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CHI RICORDA


Un lettore mi scrive, vuole abbonarsi al Faro. Scambiando, viene fuori che abita a pochi metri da dove sono cresciuto. Ancora un messaggio, e realizzo che ci siamo conosciuti: una notte lontana, a Rende in Calabria, un reading lunghissimo, uno dei primi, con Paolo Benvegnù. Viaggiamo per 12 ore in auto, poi tre ore e mezza di letture e canzoni. C'era tutto il B-Side pieno, una cosa fantastica, ed erano tutti entusiasti. “Io sono una delle tante mani che hai stretto alla fine di quella bellissima serata”. Quelle mani le ho tutte dentro me, non posso dimenticare niente di quella notte. Mio padre era morto da un mese, avevo tanti guai cui far fronte, e un'altra amica in difficoltà mi si era appena affidata. Pare una vita fa, ma sono solo dieci anni. Solo dieci. Sì, io ricordo tutte quelle mani e tutti quegli occhi, e ricordo le voci, e il prima e il dopo, e andare via con la sensazione di avere vissuto qualcosa di bello. E deve essere stato bello, se a distanza di dieci anni ancora c'è chi mi raggiunge. Chi ricorda. Adesso torno, tra un mese. Il reading nuovo è teatrale, l'ho chiamato “Percorrendo Vite”, non a caso. Ci sono tante cose dentro, tante mani, tante voci. Ci siete anche voi. Per me è un filo rosso, qualcosa che non si spezza mai. La mia vita. Spero ci siano altre mani da stringere, da ricordare, io so essere solo questo, e la mia vita sempre si attorciglia attorno a me.

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