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MISERY IS THE RIVER OF THE WORLD


Considerazioni in ordine sparso dopo una mattinata di routine. L'Italia non è vero che non abbia memoria storica, ce l'ha ma strumentale al limite dell'idiozia: se scarcerano un delinquente in fama di migrante dopo che ha tentato di ammazzare uno sbirro, la colpa non è mai dei giudici, è delle leggi, cioè di Cirielli, cioè di Berlusconi, cioè Acab, cioè Genova: gratta gratta, viene sempre fuori l'eterno alibi. Ed è inutile discutere. Vado a cambiare abbonamento del telefonino, perché hanno d'imperio aumentato la tariffa e allora mi guardo in giro e scopro che costano tutte più o meno uguali e tutte più di prima: non si era detto che la concorrenza giova al consumatore e abbassa i prezzi? A questo punto il provetto liberale obietta: sì ma questi sono oligopoli, il contrario del mercato. E il liberale deluso che sono controsserva: 'sta storia del mercato che non è mai come succede ma come si vorrebbe che fosse, ricorda un po' troppo quella del comunismo che non si è verificato proprio perché si è verificato. Insomma a fare un nuovo contratto è un attimo, a fruirne passa una settimana e anche questo è un bel mistero; e fare un nuovo contratto significa pagare subito, in anticipo, per cui oggi pagare è la cosa più semplice del mondo, adesso ti danno anche le app per pagare comodamente dal telefonino, tutta la cazzo di tecnologia di questo mondo si è risolta in una sola cosa: pagare, immediatamente, comodamente, facilissimamente. Ed è inutile discutere. Per finire, sotto un sole di rame, come diceva Paolo Villaggio, discorro con mia moglie dell'imbarazzo di ritrovarmi contaminato con contesti mortificanti e qui la colpa è mia, non ho colto la degenerazione psicotica di un sistema, la miseria fiume del mondo, “almeno” dico a voce alta “i mafiosi che mi volevano accoppare avevano un loro codice, mi sentivo meno avvilito” e un bancarellaro mi corre dietro, mi ferma estasiato, dici bene paisà, i camorristi, loro ci hanno il codice. Ho capito che la malavita noi taliani ce l'abbiamo dentro.

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