PRONTO, BUONGIORNO E' LA SVEGLIA
La carica dei 101: tanti
erano i lazzaroni all'ospedale Loreto Mare di Napoli, altrimenti
detti, con affettuosa comprensione, "furbetti". All'anima:
medici, portantini, dirigenti, perfino operatori sociali, che
sarebbero quelli inzuppati nei valori e nella solidarietà: tutti
dentro, anzi tutti fuori. Qualcuno si toglieva il camice sanitario e,
a 50 km di distanza, s'infilava quello da chef; chi andava per spese,
chi a giocare a tennis, chi impegnato perfino nel malaffare delle
clonazioni di carte magnetiche, e c'era chi si consumava il braccino
a "strisciare" per tutti: sarebbe il caso di riconoscerli
una pensione per lavoro usurante, benché l'unico svolto. Cinquanta
la magistratura li ha costretti ai domiciliari, vale a dire li ha
rispediti a casa, dove restavano in orario di travaglio. Ma ha detto
il giudice che, in punizione, verranno obbligati a lavorare, il che
aggiunge un delizioso tocco di umorismo paradossale, proprio
partenopeo. Va detto, per amor di verità, che qualcosa di simile
nelle stesse ore veniva scoperto anche nella nordica, rigorosa
Gorizia, sia pure in proporzioni assai minori; dove però non
soccorre almeno il solito piagnisteo vittimistico, la questione
meridionale che torna sempre utile. E' già partito, e desola
constatare la larga indulgenza circolante da parte dei cittadini, che
nella fattispecie sarebbero ammalati: ma può una città reggersi in
questo modo? Li costringono a presentarsi e già questa pare una pena
intollerabile, al limite della tortura psicofisica. A proposito, ma
licenziare qualcuno, non sia mai, eh?
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