Quante pagine la mia
vita. Scritti come fogli di calendario, come canzoni che ogni tanto
mi fa bene riascoltare. Vita di carta, senza via d'uscita, senza
allegria, senza compagnia. Eppure questo ritmo che rimbomba dentro
non si placa, eppure avrò ancora qualcosa da dirti, da consegnarti.
Sono le mie sensazioni, che mi feriscono e mi curano, mi avvelenano e
mi purificano, sono le cose che non saprei dire altrimenti, che
scrivo prima che fuggano via, che inchiodo per sempre ad un foglio di
luce, così da poterle guardare quando non ce la farò più. E il
momento di altro sgomento verrà, questo lo so, verrà implacabile e
sarà come rimettere un disco sotto la puntina del giradischi. Questo
sono io, parole che il vento scompiglia e non servono a niente, ma ci
sono, arrivano dove non so, forse in nessun posto ma le faccio
volare, perché a tenermele dentro fa troppo male, perché a non
scrivere una volta di più mi sento troppo disperato, troppo solo e
inutile. Troppo me stesso. E allora apro la finestra dell'anima mia e
le lascio volare. Non mi chiedo chi le raccoglierà, mi basta
lanciarle in una incognita, come aeroplani di carta che finiranno per
schiantarsi nel vuoto.
Commenti
Posta un commento