Mah. Ho visto tre leader
europei sfruttare la retorica della location (Ventotene) per parlar
d'altro: i ggiovani, il supercampus, l'Erasmus, la cultura, la
solidarietà, Altiero Spinelli (quanta fatica integralista per
metterci dentro una figlia sventata) e il resto del ferrovecchiume
socialista da rottamare nel quale è cascato anche il nostro ex
rottamatore. Mancava solo lo straziante richiamo a "Giochi senza
frontiere", col fischietto europeo di Gennaro Oliveri e Guido
Pancaldi, e il fil rouge. Ma, al di là del nostalgismo
ludico-populista, non li ho sentiti, i tre statisti, spremere una
sola idea, una sola direzione per le emergenze attuali, distanti anni
luce dal manifestino di Ventotene. E così i tre leader mi sono
sembrati soprattutto spaventati, terrorizzati anzitutto, ma non solo,
dalla crisi della sicurezza, dagli integralisti islamici che
colpiscono dove e quando vogliono. E anche di un'altra cosa mi sono
parsi preccupati: dell'effetto-domino che potrebbe seguire alla
Brexit. Perché è senz'altro vero che non è una cosa seria
attribuire i benefici effetti della congiuntura britannica alla
scelta di abbandonare Strasburgo, opzione ancora tutta da
formalizzare; senonché il punto non era questo, il punto è che il
crollo, lo sfacelo, la distruzione totale del Regno Unito seguito
alla Brexit, da più parti preconizzato, ed anzi atteso, in realtà
non si è visto: la Borsa ha patito un giorno soltanto, l'economia
non risulta essersene accorta. Non è il plus, che conta in questo
caso: è che il minus non si è visto, e i leader di Germania,
Francia e Italia ne appaiono contrariati e allarmati.
Spinelli era parte dell'elite momdialista - anche se non si capisce che professione avesse - la figlia naturalmente e' stata piazzata bene, come tutte le figlie e figli dei Notabili (con la N maiuscola)...
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