Una notizia
agghiacciante, che Dagospia rileva da Libero, riducendola, secondo
costume, ad ironia trucida. Un vaso di Pandora, in realtà, di fatti
orripilanti: in Inghilterra una donna che vive facendo il
distributore automatico di bambini è stata bellamente truffata da
una coppia che, constatato l'ultimo prodotto, lo ha considerato al di
sotto degli standard attesi, lo ha rifiutato e non l'ha pagata. Pare
un incubo della follia, ma è proprio la distributrice a lamentarsi:
si fa fecondare di mestiere, è già il terzo, a quarantamila euro
l'ordinazione, perché "dopo una volta che l'hai fatto è
difficile dire di no". L'ultima le è andata male: che robaccia
ci hai scodellato, ha detto la coppia divorata dal desiderio di
paternità e maternità: e gliel'hanno lasciato lì, il "un
mostriciattolo" che non era "quello che ci aspettavamo".
"Invece era riuscito bene", polemizza la distributrice
Brianne. La novità, peraltro di due anni fa pur essendosi saputo
solo oggi, dischiude allucinanti prospettive: non più il
figlio-pizza, che si ordina, si ritira, si paga, tipo Vendola, ma
anche con gli ingredienti e i sapori preferiti. Altrimenti, te lo
riprendi indietro. Il piccolo Jamie, si chiama così, oltre ad essere
figlio indesiderato, è davvero un figlio di nessuno e, cosa più
orrenda di tutte, nessuno pare sapere che fine abbia fatto. Chiedono
alla distributrice: che ne è stato di lui? E io che ne so, risponde
lei, che, evidentemente, una volta esaurito il suo compito, non
sentiva maggiore trasporto della coppietta insoddisfatta. Chissà,
forse Jamie sarà stato scartato, buttato nell'inceneritore, spedito
per misteriosi percorsi fino nella monnezza romana: o forse si sarà
pure salvato, sarà finito in orfanotrofio, certo è che nessuno ne
ha saputo più niente, non ci riguarda, lui era un prodotto giudicato
imperfetto, difettoso, e non aveva diritto di esistenza in questo
mondo. Madri non-madri, uteri in leasing, fattrici indifferenti,
coppie scontente, bambini senza dignità umana: era la deriva che
temeva la Chiesa, più in generale il mondo cattolico più
responsabile, ma in risposta hanno ringhiato che era roba vecchia,
cazzate da bigotti, hanno scomodato un Adinolfi qua, una satira sacra
sulla Madonna eterologa di là, hanno detto che, a pensare così, si
era sessuofobi e omofobi, siccome il nostro pioniere, Nichi, ha un
marito e il "loro" piccolo, comperato in un Postal Market
americano, per fortuna rispettava gli standard. Come sempre,
l'indignazione sta nei dettagli, nei pretesti: per un bambino
non-bambino, prodotto di una madre non-madre, rifiutato da due
genitori non-genitori, per questo essere che un giorno, se sarà
vivo, potrà chiedersi il senso e l'origine di se stesso senza
trovarli, per questo equivoco dell'egoismo non si indigna nessuno e
si potrebbe lanciare un nuovo hashtag: #jenesuispasJamie, oppure,
meglio ancora, #eiocheneso.
Commenti
Posta un commento