Mi è successo un paio d'anni fa, sulle autolinee urbane della mia città, in Toscana, entrano una coppia di africani, lei una "mammona" con la fascia e la bimba dietro, vestita tipica africana, bimba simpaticissima, un altro africano maschio si mette in piedi vicino a me, io sono a sedere negli ultimi posti. Tiro fuori la macchina fotografica, cercando di essere più discreto possibile, e scatto una foto veloce............. l'avessi mai fatto!!!! Il negro s'incazza di brutto, è come se non avesse visto l'ora di potersi finalmente incazzare con l'italiano, comincia a picchiarmi nel bus sulla testa, tenta di rubarmi la macchina e non ci riesce perché uso sempre il laccetto, "IO TI AMMAZZO!!! IO TI DISTRUGGO!!!! LA MACCHINA E' MIA!!!!" visto che non riesce a togliermi la macchina dalle mani mi costringe a distruggere la foto -"altrimenti ti ammazzo!"- poi non è contento continua a dire parole inenarrabili e a colpirmi alla testa tutto il tempo, io sono terrorizzato, non ho detto una parola tutto il tempo se non "ok, scusa ho capito", impaurite anche sono le persone che assistono impotenti. L'autista ferma il bus e guarda me incazzato (!?!?) "che devo chiamare i carabinieri!?" al che gli dico "è tutto a posto ho fatto una cazzata", il fetente vigliacco riparte. Il negro esce dal bus e mi fa un bel sorriso soddisfatto: "Io sto in Italia da 8 anni. La prossima volta che vuoi scattare una foto, mi devi chiedere il permesso".
Ti faccio notare, tu che parli di "violento negro mantenuto dalla parrocchia", che il negro non era mantenuto ma un autentico rifugiato, fuggito dalla banda islamista più violenta al mondo, Boko Haram. Che la sua compagna sta studiando medicina. Che, se anche fosse stato "mantenuto", si è abbondantemente ripagato coi suoi organi. Che chi lo ha ammazzato era un mite italiano con 4 anni di Daspo, picchiatore notorio, che lo aveva provocato dando della scimmia a sua moglie. Il tuo discorso fa acqua da tutte le parti, e un'acqua più putrida che limpida.
poveri ragazzi.. erano proprio belli insieme, due facce pulite e simpatiche
RispondiEliminavit
Mi è successo un paio d'anni fa, sulle autolinee urbane della mia città, in Toscana, entrano una coppia di africani, lei una "mammona" con la fascia e la bimba dietro, vestita tipica africana, bimba simpaticissima, un altro africano maschio si mette in piedi vicino a me, io sono a sedere negli ultimi posti. Tiro fuori la macchina fotografica, cercando di essere più discreto possibile, e scatto una foto veloce............. l'avessi mai fatto!!!! Il negro s'incazza di brutto, è come se non avesse visto l'ora di potersi finalmente incazzare con l'italiano, comincia a picchiarmi nel bus sulla testa, tenta di rubarmi la macchina e non ci riesce perché uso sempre il laccetto, "IO TI AMMAZZO!!! IO TI DISTRUGGO!!!! LA MACCHINA E' MIA!!!!" visto che non riesce a togliermi la macchina dalle mani mi costringe a distruggere la foto -"altrimenti ti ammazzo!"- poi non è contento continua a dire parole inenarrabili e a colpirmi alla testa tutto il tempo, io sono terrorizzato, non ho detto una parola tutto il tempo se non "ok, scusa ho capito", impaurite anche sono le persone che assistono impotenti. L'autista ferma il bus e guarda me incazzato (!?!?) "che devo chiamare i carabinieri!?" al che gli dico "è tutto a posto ho fatto una cazzata", il fetente vigliacco riparte. Il negro esce dal bus e mi fa un bel sorriso soddisfatto: "Io sto in Italia da 8 anni. La prossima volta che vuoi scattare una foto, mi devi chiedere il permesso".
RispondiEliminaQuindi?...
EliminaTi faccio notare, tu che parli di "violento negro mantenuto dalla parrocchia", che il negro non era mantenuto ma un autentico rifugiato, fuggito dalla banda islamista più violenta al mondo, Boko Haram. Che la sua compagna sta studiando medicina. Che, se anche fosse stato "mantenuto", si è abbondantemente ripagato coi suoi organi. Che chi lo ha ammazzato era un mite italiano con 4 anni di Daspo, picchiatore notorio, che lo aveva provocato dando della scimmia a sua moglie. Il tuo discorso fa acqua da tutte le parti, e un'acqua più putrida che limpida.
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