Caro Papa Francesco, io
ho capito cosa intendevi con la frase dei vicini di casa e non
condivido gli attacchi che, probabilmente a tua completa insaputa o
comunque noncuranza, ti arrivano adesso da ogni parte dagli
animalisti, che quando ci si mettono sanno essere la più fanatica
delle sette: nel mio piccolo, me la sono cavata con una battuta
innocua. Però, non da animalista ma da amante degli animali,
universo che ho scoperto tardi, vorrei osservare che quell'uscita in
cui hai contrapposto vicini di casa e animali domestici, è suonata
incongrua, a quanto pare non solo a me. Come se l'affetto per un Fido
o una Minnie dovessero automaticamente escludere la solidarietà per
il dirimpettaio (quando la merita). Non mi pare vada esattamente
così. Mi pare anzi il contrario: di solito, chi è spietato verso le
bestie lo è anche verso gli umani, e viceversa; l'amore, l'affetto
se vuoi, non è escludente, è complementare e composto da tanti
slanci, da infinite sfumature di empatia. Ho visto tanta feccia in
vita mia, tanta "carogneria", come dicono i mafiosi (e non
di rado me la sono trovata proprio sul pianerottolo, vedi un po'), ma
neppure nei contesti più degradati ho trovato individui
completamente abbandonati a loro stessi dai condòmini: sopravvive
una curiosa pietas anche brutale , a volte, strampalata o stracciona,
per la quale, nei casi estremi, qualcosa o qualcuno si muove, avverte
i servizi sociali, che del resto manteniamo apposta e che, d'altra
parte, non sempre intervengono con la dovuta precisione perché
neppure la democrazia delle istituzioni e delle leggi è uguale per
tutti, c'è sempre qualcuno che la riceve di più e tante volte è
chi meno la merita, ma ha qualcosa da offrire in cambio. Gli animali,
invece, sono soli. Soli col loro sforzo di parlarci. Con il loro
amore inspiegabile e invincibile, che ci lasciano anche quando sono
tornati al loro paradiso. Vanno a scaldarsi sulla riva del cielo e tu
senti che ti guardano, come quando li incontri per strada, dietro a
un vetro. Vengono abbandonati come giocattoli non più interessanti,
vengono torturati per divertimento o per sfogo. Non lo so, non mi
pare preciso contrapporli così agli umani come oggetto di empatia.
Sono diversi, certo, ma se c'è una cosa che ho imparato vivendo, è
che pure loro hanno qualche cosa di simile all'anima. Caro Papa
Francesco, i singoli gesti, la carità personalizzata sono
importanti, ma non sono quelli che risolvono il problema della
povertà, che del resto ci sarà sempre: l'importante è renderla
sempre più "relativa", cioè vivibile e dignitosa, senza
curarsi troppo degli aerei personali di qualche attore, rockstar,
politico (o pontefice). E questo lo fai non maledicendo il benessere,
ma promuovendolo. Ma non voglio divagare. Vorrei solo dire che di
povertà me ne intendo, e dalla parte sbagliata: in vita mia ho
provato praticamente tutti i suoi lati, compresi gli sfratti, le
lacrime disperate di una madre, il biglietto nella tasca di un padre
a un passo dal suicidio, le soluzioni che vengono dette di fortuna,
ma che di solito sono sfortunatissime, l'umiliazione della
solitudine, qui ti do ragione, ma il nostro era un caso limite di
famiglia sradicata senza nessuna porta a cui bussare, e abbiamo
dovuto sbrigarcela da soli, anche se in prospettiva questo ci ha
accorciato la vita; e poi le rinunce, senza termine, senza confine,
senza senso, che rendono la dignità sempre più una chimera e
perfino l'impossibilità, a lungo, di curarsi: allora sì che di fede
ce ne vuole, anche se arrivi al punto da non credere più in niente,
neppure a domani mattina. E qui entrano in ballo gli animali. Io ne
ho tre. Tre gatti, tre trovatelli, tre bestiole che insieme a mia
moglie abbiamo senza dubbio negato a fine prematura. Ci sono costati,
e ci costano, piccoli sacrifici che però, nella condizione di uno
che non ha mai avuto un contratto, né tanto meno la garanzia di una
speranza, diventano giganteschi. Ma non ce ne pentiamo. Perché
l'affetto che scambiamo con queste presenze è indicibile. Perché
loro ci sanno, e noi lo sappiamo. Perché non smettono di insegnarci
più di tante prediche. Perché non cessano di colorare le nostre
giornate troppo spesso del colore del piombo. Perché da quando li
abbiamo con noi, siamo due umani diversi (prima ragionavamo come te:
vedi un po' se sono ammissibili tutte queste smancerie per un
quattrozampe). Perché, e ti prego di considerare che squisito
paradosso è questo, proprio questi amici disumani mi hanno aiutato a
ritrovare al fondo di me quella persona umana che anni di
sottovivenza avevano indurito fino a renderla feroce. Perché mia
madre, vedova con troppi spettri addosso, passati gli ottanta si
stava lasciando spegnere e in due mici trovatelli, uno dei quali
aveva rifiutato di morire oltre ogni sofferenza, ha trovato riserve
di entusiasmo e di materna preoccupazione quasi miracolose. Perché,
a dirla tutta, loro mi hanno reso ciò che troppi vicini di casa, e
non solo loro, mi hanno tolto (con il che, puoi avere ragione avendo
torto o, al contrario, puoi avere torto avendo ragione: concludi ciò
che ti pare). Perché, caro Papa Francesco, le loro zampe sul mio
braccio sono state, qualche volta, tutto ciò che mi restava; lo sono
ancora, in effetti. Ed io, se non fosse per loro, adesso non sarei
qui, pateticamente, a "scriverti" questa lettera che non
leggerai, e che in ogni caso è da buttare nel vento.
Il discordo del papa va tradotto.
RispondiEliminaSarò malizioso, ma secondo me ha un significato molto spicciolo, voleva dire: NON DONATE IL 5XMILLE AI CANILI O ALLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE, MA DATELI ALLA CARITAS O AD ALTRE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE
Ho due gatti e sono d'accordo con te. Certo che in rete ,almeno facebook,trovi una fissazione sciocca e malata verso gattini e cagnolini.In giro gente che si fa portare a spasso da cani che se volessero si mangerebbero il proprio padrone in un solo boccone.
RispondiEliminaSono uno di quelli che hanno 2 cani che potrebbero ammazzare - non me - ma gente male intenzionata, lo dico chiaramente, 2 rottweilers, perche' 2? Se un malintenzionato entra, ed ha la pistola, puo' far fuori UN rott. ma l'altro lo azzanna e un morso di Rott. ti sega l'arteria femorale. A parte questi signori, ho 4 gatti recuperati da canali dove la gente cristiana li aveva buttati sperandoche morissero e 3 cani mezzi morti che abbiamo recuperato ed ora fanno parte della famiglia. Certo e'una scelta di vita, il mio reddito e' limitato.
RispondiEliminaPerche' dovrei aiutare il vicino di casa ? Ci sono strutture pagate da noi per farlo o no ? Ma il cane o gatto abbandonato, non e' che puo' andare alla caritas per un boccone. Correggimi se sbaglio.
spero che li porti a passeggio con la museruola
EliminaLo riconosco, avevi gia' detto tutto. Anche il gatto (ne ho 4) come accennato raccolti - in un caso mi sono dovuto mettere gli stivali di gomma e calarmi in uno
RispondiEliminascolo di fogna, un altro soerduto in mezzo ad una strada trafficata, altri, presi da mia moglie, troppo piccoli e sono morti per mancanza del latte materno. La differenza tra il gatto ed il cane e' che -al limite - il gatto che e' un predatore eccelso, di fame non muore, sicuramente il tuo gattaccio ti avra' fatto omaggio di una lucertola, uccellino o no? Un cane al massimo potra' sgranocchiarsi qualche pollo , ma in un ambiente urbano con i cassonetti... Se per quello anche i gatti, prima dei cassonetti, nei rifiuti qualcosa trovavano sempre, ma il gatto salta e puo' immergersi in un cassonetto come zio paperone nella sua mega cassaforte di dollari, ma un cane ?
Non ho mai visto un animale che abbia slanci di crudeltà; a differenza di tanti, troppi umani.
RispondiEliminacenzino
ho due gatti, di cui un siamese che oramai è più di un compagno di vita....è una parte di me, miagola in continuazione per comunicare e mi manifesta un attaccamento viscerale, come quelli della sua razza....non ne posso più fare a meno.....e poi meglio un animale che un uomo, sempre, Davide, Milano
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