Anche a voi capita
d'incontrare il dolore quando non l'aspettate e vile vi pugnala?
Sentite anche voi quella crepa d'ingiustizia irreparabile che vi
uccide mentre la vedete ridere con occhi di bimbo? E il dolore
dappertutto s'acquatta, negli occhi di bimbo, sui rami gemmati,
nell'onde del mare, nei raggi del sole. E il dolore trapassa e lascia
le orme in forma di grida che non osi osare, che lasci nel cuore, è
un vento per sempre. E dove vai lo trovi, ti trova, ti smembra, è
l'eterno scontro, conferma di buio, un buio rosso, senza colore,
senza porta d'uscita. Resta dove è, come è nato resta, la sua
macchia immobile senza significato. Non si odia o si piace, lui è e
non è altro, lui c'è perché c'è, lui c'è perché sei, lo spasmo
del pesce, il frullo fuggito, la mano sconfitta, l'orgoglio del
gatto. Lo guardi, combatti, lo aspetti, lo fissi, infine lo indossi,
tuono di silenzio, ingenuità crudele di chi te l'ha affidato e non
sospetterà che già ti contagia e la sua impotenza è la tua
impotenza e il suo sorriso è la tua ferita e la sua ferita è il tuo
sorriso di vana pietà, la luce atroce della felicità quando si
assolve nel pianto, si risolve in ombre, si dissolve nel vento per
sempre.
Commenti
Posta un commento