Cosa c'è di più infame di uno che fa scempio di un altro “per futili motivi”, come recita il codice, o “per vedere l'effetto che fa” come dicono i nuovissimi mostri? Un genitore che mette all'asta l'abominio dei figli. Lo ha fatto la famiglia Misseri con la vittima Sarah, lo hanno fatto i parenti di Bossetti, presunto carnefice di Yara, lo stanno facendo i congiunti del piccolo Loris, la madre del marchettaro psicotico e il padre di uno dei marchettari del Collatino. Talmente straziato che è già in tour, e le sue ragioni ce le avrà. Anche l'estetista Sabrina piangeva a gettone sulla cuginetta che lei stessa aveva soffocato e quando l'hanno arrestata, dopo settimane di complicità coi giornalisti gossip, pare si sia raccomandata con la sorella: non scordarti le esclusive con la tivù. Dicono che i media sono sciacalli, ma chi sapendoli tali si concede loro, cosa è? Tutti, canaglie, vittime e rispettivi consanguinei, vicini di casa e amici di una sera (“tranquillo, bravo, una perla di ragazzo”), tutti in questa posa innaturale tra rivendicazione e piagnisteo. Sia la provincia lercia o la Roma lurida dei marchettari pansessuali, ogni squallore, ogni abisso funziona. Di più, media come Dagospia hanno immediatamente usato l'ambiente della prostituzione omo, che naturalmente c'entra, per ridurre l'orrore a caricatura grottesca. Con quel che di morboso, di ammiccante tipico del sito spionistico di D'Agostino: ma sì, in fondo siamo o non siamo un po' tutti cannibali depravati, o, come dicono loro, “frocioni godoni”?
Se non mostri a loro
volta, questi parassiti dell'altrui miseria sono comunque una
mutazione genetica, una nuova specie di umanità senza umanità che la
vanità e l'avidità hanno portato allo scoperto. Non fino alle
estreme conseguenze però, nel loro narcisismo sono meno naif di
quanto potrebbe pensare un pubblico che si illude di condividere la
blaiserie e invece resta carne da macello gossipparo perché non
sospetta anzi rimuove le implicazioni più tipiche, più inevitabili.
È possibile che due esaltati macellino, torturino una vittima
designata, arrivando a tagliargli le corde vocali per impedirgli di
urlare, e poi si addormentino di colpo come Biancaneve insieme alla salma? No, è assurdo, la cosa più probabile, se non inevitabile
è che si siano sollazzati sull'agonizzante per poi trastullarsi col
cadavere fino allo sfinimento. Questo però non trapela, i garruli
parenti glissano e neppure l'informatissima, supercinica Dagospia si
azzarda altrimenti diventa difficile far passare l'idea dei bravi
ragazzi alterati che hanno perso il controllo ma pentendosi subito.
Un delitto talmente folle che persino un feticista della "redenzione" Don Mazzi ha pronunciato solo parole di dura condanna, senza trovare appigli giustificatori per accoglierli nella sua comunità!(non è ancora detta l'ultima parola, magari tra qualche mese ci ripensa)
RispondiEliminaO forse è proprio perché il redendo ha rifiutato la sua avance
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