Provateci voi a costruire
con tutti voi stessi una famiglia, una figlia e poi tornare a casa
una sera e trovarla sotto un lenzuolo insieme alla madre, la vostra
compagna. Provateci voi a scoprire cosa si prova in quel momento e a
sapere che è stato l'ennesimo sbandato ubriaco, senza alcun rimorso,
senza vergogna. Provateci voi a vederlo portar via, ma per poche
ore, con una ipotesi ridicola, omicidio colposo, per cui uscirà tra
pochi giorni, poche ore e ricomincerà subito a ubriacarsi e a
correre e dovrete provvedere anche al suo mantenimento. Provateci voi
a vederlo liberare presto, subito, da qualche giudice persuaso che il
suo mestiere non è applicare le leggi e tutelare i cittadini ma
“instaurare un nuovo regime democratico perché il capitalismo è
sporco” come teorizzano da una vita quelli di Magistratura
Democratica. Provateci voi mentre portano via il cadavere di quella
figlia, di quella moglie, le spoglie di una famiglia voluta con ogni
forza e spazzata via da un balordo ubriaco, provateci a sentire i
soliti con i soliti discorsi del cazzo, che gli italiani sono peggio,
che bisogna accogliere tutti, che la colpa è del capitalismo, come
ripetono questo papa incomprensibile, questa presidenta della Camera
insopportabile, questi commentatori oltre il limite del cinismo.
Provateci voi a sentirvi il numero mille o diecimila di una casistica
ignobile senza ragione, senza punizione, senza rimedio. Provateci voi
a ritrovarvi di fronte l'infame che ha cancellato la vostra vita,
fatta di una moglie e una figlia, solo perché era strafatto e gli
veniva riconosciuto il diritto di esserlo, perché lo si teneva qua,
libero di uccidere, provateci a ritrovarvelo davanti, lurido e truce,
che vi ride in faccia, che vi minaccia – perché anche questo è
successo, e anche questo succede. Provateci voi a sentirvi dire che è
colpa vostra, che siete come quelli che deportavano i rom, che non
perdonate, non amate, non mantenete chi ha spazzato via senza un
motivo la vostra famiglia che con ogni stilla di gioia e di fatica
avevate messo insieme, una figlia destinata alla vita, travolta con
la madre mentre portavano fuori il cane, e sentirvi ripetere che sono
cose che capitano, meglio questo che passare per razzisti, per
xenofobi, meglio moglie e figlia sotto un lenzuolo che votare Salvini
o Meloni.
Ormai, leggendo di casi tragici come quello citato nel tuo sincero articolo, ho maturato due certezze (in tutto, nella mia piccola vita ne ho giusto 3): che per il padre e marito delle vittime inizia ora il vero (giudiziario) calvario e che siamo in un paese che offende le vittime.
RispondiEliminaun abbraccio
cenzino