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RENZI, IL PASSATO CHE NON PASSA


Il giovane Renzi, l'uomo del futuro Renzi è quanto di più antiquato, di più incrostato nel modo italiano di intendere il potere, un modo indecente, di arroganza fascistoide. Diceva di voler rottamare le logiche spartitorie e l'ha fatto, azzerando di fatto la lottizzazione: in Rai ha messo alla direzione un lacché, un giovane-vecchio proveniente da una televisione per ragazzi poi ha completato le altre nomine con una che proviene da Magnolia, casa di produzione per Berlusconi e con una fuoricorso del Dams rimossa da La7 ma molto fedele. Un capolavoro nel segno del passato che non passa. Renzi, figlio degli anni di piombo, si regola come segue: a Repubblica il figlio della vittima Calabresi, a Rai 3 la nuora del mandante dell'omicidio Calabresi, mentre il figlio del mandante dell'omicidio Calabresi lo chiama “capo”. Un capolavoro di tracotanza e di familismo premiato. La generazione leopolda, anagraficamente elastica, ha una curiosa spocchia autoritaria da primati ma vi prego guardateli bene: scoprirete che i veri perdenti sono loro, con le loro carriere, le loro ascese per esclusiva fedeltà. Alla Bignardi danno una rivista di gossip: la distrugge in un anno e la cacciano. Le danno un programma di gossip: in poche stagioni lo manda a picco e la cacciano. Ma è amica del premier, amica a prova di bomba, con tanti ringraziamenti dal coniuge, uno che di mestiere fa il figlio e il marito, uno che, portando il discusso nome che porta, è stato spedito fin da ragazzo a trastullarsi nel giornalismo che conta. Un capolavoro di lobbysmo per cui il grillino del Fatto Quotidiano Freccero starnazza ma sancisce le nomine che lo vedono parte in causa con tutti i nominati, già suoi sottoposti tra i quali l'attuale sindaco bergamasco Gori a sua volta partito dalle reti Mediaset e oggi uomo di Renzi. E questo sarebbe il futuro? Un capolavoro. Il figlio degli anni di piombo impone nomine piombate, piazza le sue figurine e poi l'intendenza pubblicitaria s'incarica di mentire, di trovare meriti dove c'è solo connessione, ma uno che chiama “capo” chi gli promuove la moglie è più bello che indipendente.

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