Tutti in
festa per Nichi Vendola che col suo compagno ha “avuto” un
figlio, comperato in America da un utero a noleggio lungo. A me
questa faccenda di uno che può permettersi di affittare una femmina
e poi andare a ritirare il suo frutto appena partorito, continua a
sapere di barbarie, di schiavitù postmoderna; vero è che c'è di
mezzo un contratto, ma è proprio questo il punto: negoziare la vita
mi pare, questo sì, degno del più trucido discount umano e, se
proprio debbo cercare una qualche comprensione, la trovo nella
“fornitrice”, ammesso e non concesso che sia una precaria indonesiana con
problemi di bollette e non una avida app uterina; non certo
nell'acquirente sedicente dalla parte dei proletari, in realtà
danaroso e socialmente arrogante. Perché non vedo proprio cosa
c'entrino i diritti in questo caso, mi sembrano se mai lussuosi
capricci ma la faccio breve perché non sono Adinolfi, non fingo di
credere in Dio e per giunta un dio omofobo, non gioco a poker, non
campo di pagliacciate e non mi interessa cavarne una speculazione
politica. Il punto non è questo, il punto è che, se non ho letto
male, quel bambino è costato al compagno Nichi 150.000 dollari.
Allora c'è qualcosa che non torna. Perché è un politico che da
sempre sputa fiele sui ricchi, sul consumismo, sul capitalismo, sulle
“difparità fociali”, delle quali si spaccia come giustiziere e
vendicatore, a permettersi un simile sogno, come l'ha definito lui, o
regalo, come pare a me. Seguendo la sua logica, quella sua ricchezza
avrebbe dovuto dedicarla all'uguaglianza sociale e chi può
permettersi, e di fatto si permette, di pagare caro ciò che è
impedito alle “masse” è, nell'immaginario antagonista caro a
Vendola, un porco, un bieco capitalista che le masse le sfrutta. La chiudo
qui, non prima di precisare, pleonasticamente, che la pratica mi
parrebbe aberrante per chiunque, rosso, nero, politico, popstar o
cardinale. La chiudo qui, però torno a chiedermi perché, se davvero
premeva questo umanissimo desiderio di paternità, con quei soldi non
adottare di comune accordo uno o più piccini
destinati ai brefotrofi, alla strada o peggio. Si vede che i
migrantes fanno comodo finché li si può sbandierare, ma quanto a
salvarli ci deve pensare lo stato, un altro mondo possibile, la fata
turchina, purché non nel mio giardino.
Si,no vabbé.... È chiaro,son d'accordo.
RispondiEliminaMa non penso sia possibile l'adozione per una coppia omosessuale.
Forse a distanza.
Ma per come stanno ora le cose solo se te lo compri puoi sperare di crescerlo un figlio.
Come per l'eutanasia.
Proprio sicuro?
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