C'è una notiziola minima ma gigantesca, strepitosa, che imperdonabilmente sta sfuggendo a tutti: la cantante Ivana Spagna denuncia la sosia perché le porta via il lavoro. Avete letto bene, e quel gran genio di Achille Campanile (o di Pirandello) non c'entra: tutto vero (al netto dei lifting), con tanto di strascico giudiziario in corso. L'abusiva non è immigrata e non è clandestina, per cui Salvini una volta tanto non potrà scatenarsi: si chiama Wanda Radicchi, alias, comprensibilmente, Wanda Fisher e a peggiorare le cose sta il fatto che pure lei canta, è corista. Per cui le riesce facile contrabbandarsi per l'originale, anche in considerazione di ritocconi facciali pressoché identici. La faccenda diventa perfino più gustosa quando si scopre che va avanti da una quindicina d'anni: la vera ed unica Ivana aveva portato davanti al giudice la clona (si potrà dir così?) all'inizio del millennio e poi si era convinta a ritirare la denuncia dietro la fatidica promessa: non lo faccio più. Invece non solo Wanda non ha smesso, ma ha inflazionato al punto da scatenare un caos biblico nel quale nessuno si raccapezza più: la povera Ivana o perde serate già soffiate dal doppelganger, o scopre di aver cantato là dove non era mai stata invitata. E gli impresari sono sempre più disorientati: sarà la vera, la falsa, o magari un facsimile del facsimile? Perché di tarocchi umani c'è una patologica offerta, è pieno di squilibrati e lunatici che si credono la reincarnazione di Celentano, Renato Zero o Vasco Rossi, con esiti traumatici. Almeno questa lo fa in modo professionale, il che, tuttavia, non conforta, e si può capire, il modello base. Probabilmente, a far saltare la mosca al naso rifatto alla nostrana Madonnina degli anni Ottanta, dai quali notoriamente non si esce vivi (“coz i'm a lady lady lady easy lady”), è stata la constatazione che l'usurpatrice ormai lavora più di lei: concerti, ristoranti, sfilate. E allora basta, ogni limite ha una pazienza. Ed è scattata la denuncia alla Procura di Monza per sostituzione di persona. Pare un fumetto delle sorelle Giussani speriamo non finisca a schifìo e per questo ci permettiamo, non richiesti, di suggerire una soluzione che potrebbe salvare capre, cavoli e plastiche: siete colleghe, siete uguali, mettetevi insieme e lanciate una tournée: “Trova la differenza”, Radikki & Cikorie, le gemelle diabolike. Successo garantito, magari l'anno prossimo Conti vi chiama pure a Sanremo.
Commenti
Posta un commento